scritto da Redazione Ulisseonline - 18 Giugno 2015 12:19

Fisciano. l’antica bottega del rame di Vittorio e Angelo Villari ospita i soci dei Club Rotary

San Francesco D’Assisi diceva che “Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista”.

Angelo e Vittorio Villari, ramai da generazioni, sicuramente sono due grandi artisti del nostro territorio, possessori di tecniche antiche, tramandate da padre in figlio, innamorati dell’antica arte della lavorazione del rame.

Nel loro laboratorio “L’Antica Bottega d’Arte del Rame”,  in via Giovanni Paolo II 55, del Comune di Fisciano, con grande passione e  creatività realizzano, a mano,  pezzi unici, vere e proprie opere d’arte: anfore, piatti, vassoi, cornici, porta ombrelli, cappe per camini, portali di chiese, arredi sacri e tanto altro ancora.

Domenica mattina, hanno accolto numerosi soci dei Club Rotary del territorio che, affascinati, hanno potuto ammirare le tante creazioni esposte nella bottega di Fisciano e assistito  a tutte le fasi di  realizzazione di alcuni manufatti tra i quali  un bellissimo porta ombrelli decorato con la tecnica dello  “sbalzo a martello”.

“Siamo gli unici in Italia ad usare questo tipo di sbalzo”,  ha raccontato con orgoglio l’ottantaseienne  Angelo Villari, un uomo di poche parole che preferisce far parlare le sue mani  che, agili e sicure, modellano con il martello,  battuto ritmicamente, quasi all’unisono con il battito del suo cuore,  la duttile superficie del rame.

Angelo Villari ha spiegato  anche che il rame si lavora a freddo e la tecnica per realizzare le saldature a coda di rondine:”Consentono  di non far spaccare la saldatura del  manufatto che può subire delle dilatazioni termiche”. Vittorio Villari, invece, poggiando una lastra  circolare di rame, precedentemente  disegnata con il compasso e tagliata con le forbici,  su un antico sgabello di legno, battendo con il martello di legno, ha dato forma ad un vassoio che poi man mano ha rifinito e decorato con la tecnica dell’incisione con il bulino.

Tutti gli attrezzi usati: scalpellini, martelli, compassi, li costruiscono direttamente loro, a seconda delle necessità, ha spiegato Vittorio che poi  ha raccontato: “La lavorazione del rame nella Valle dell’Irno risale al 1300. I miei antenati, i Celentano, che hanno fatto sempre una lavorazione artistica a mano, già alla fine del 1600 lavoravano il rame, infatti, abbiamo trovato dei documenti del 1680 che attestano l’acquisto, nel porto di Livorno, di una partita di rame da parte di  Giuseppe Celentano”.

Vittorio Villari ha anche mostrato un’antica pignatta di rame  usata per cuocere i fagioli, datata 1782, come si legge sul manico della stessa dove, oltre la data, è stata scritta a punzone il nome dell’avo Giuseppe Celentano: “Il mio bisnonno la  trovò  per caso nel Cilento. All’epoca si usava barattare gli oggetti vecchi in cambio di rame nuovo. Nel momento in cui stava per romperla, in modo da poter  riutilizzare il metallo,  notò  la scritta e la data sui manici.

Questa scoperta è stata la prova che ha permesso alla nostra bottega di fregiarsi del titolo di “Bottega Centenaria”. Tante le mostre fatte in tutta Italia  e anche all’estero dai ramai Villari cha hanno ricevuto vari riconoscimenti nel corso degli anni: “Mio padre e mio nonno hanno ricevuto varie medaglie  d’oro e la nomina di Cavaliere del Lavoro.  Il mio bisnonno ha ricevuto anche una medaglia di platino dal Principe di Piemonte,  per la realizzazione di un manufatto collocato all’interno del Partenone di Atene, la cui copia è conservata nel Museo Archeologico di Firenze”. Vittorio Villari, che già da bambino aiutava il padre e il nonno nell’antica bottega,  dopo la maturità, nel 1980, si è dedicato a tempo pieno al lavoro di ramaio:”Mio padre, nel 1956. due anni dopo l’alluvione,  ha realizzato anche il portale  della Chiesa dell’Annunziata di Salerno. Insieme abbiamo realizzato vari portali di chiesa istoriati come quello dell’Avvocatella di Cava. Ultimamente abbiamo realizzato, nella  chiesa di San Francesco di Cava de’ Tirreni, il botafumiero,  l’incensiere più grande del mondo che è  una copia, più grande,  dell’incensiere di Santiago di Compostela”.

Anche la signora Annarita Farina, moglie di Vittorio,  collabora sia  per la parte amministrativa che per quella creativa . La giornata è stata organizzata dal Club Rotary Salerno Nord dei Due Principati, presieduto dall’avvocato Giancarla Sellitto, in interclub con i Club rotariani del territorio; Rotary Salerno, presieduto dall’avvocato  Nunzio Di Filippo;  Rotary Picentia, Presieduto dal dottor  Walter Iannizzaro; Rotary Nocera – Sarno, presieduto dalla professoressa Anna Maria Ieraci e Rotary  Pompei –  Villa dei Misteri presieduto dal professor Enrico Messalli. “Abbiamo voluto valorizzare un arte millenaria, che ha caratterizzato da sempre il nostro territorio e che la famiglia Villari  porta avanti con passione” ha spiegato la Presidente Giancarla Sellitto che ha anche  ricordato  la finalità solidaristica della giornata:”Il  ricavato della partecipazione al pranzo presso la “Masseria Antichi Mestieri”, della famiglia Villari,  sarà devoluto per l’acquisto di  una culla termica che  il Presidente della Fondazione  Rachelina Ambrosini, l’avvocato Tommaso Maria Ferri, consegnerà  in uno dei due  ospedali dell’ Etiopia”.

Il  socio Vittorio Villari,  ha presentato un nuovo socio del Club  Rotary Salerno Nord dei Due Principati:  l’architetto Alfonso Landi,  Responsabile del Settore di Gestione del Patrimonio al   Comune di Baronissi che ha recitato la formula di rito prevista dallo statuto.

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