Dalle intercettazioni che hanno portato alle dimissioni del ministro Federica Guidi, sta emergendo un quadro inquietante di un comitato di affari intento a esercitare pressioni su un componente del Governo Renzi per ottenere vantaggi, ma anche un ritratto familiare molto squallido. A uscirne malissimo è soprattutto l’ex ministro Guidi, che mostra una personalità debole e per nulla all’altezza dell’incarico cui era stata chiamata. La sensazione, per farla breve, è di una persona che ha fatto carriera, prima in Confindustria e poi addirittura nelle istituzioni politiche, in ragione della sua provenienza familiare. Per dirla tutta, una figlia di papà, senza particolari meriti e qualità. D’altro canto, un ministro che si lamenta con il suo compagno, un imprenditore traffichino nel settore petrolifero, affermando «con me ti comporti come un sultano… tu siccome stai con me e hai un figlio con me, mi tratti come una sguattera del Guatemala», quantomeno è inadeguata a ricoprire il ruolo di ministro, rappresentando un pericolo per sé e per il Paese che deve servire. Non ci rimedia, però, una bella figura neanche Renzi, il rottamatore… se questo è il nuovo, allora siamo proprio messi male, molto male. (foto Giovanni Armenante)
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