In un silenzio assordante il reparto di di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo di Cava de’ Tirreni perde personale medico e sanitario.
Ad oggi, dopo che un medico del reparto è risultato positivo al Sars-CoV-2 e un altro è in attesa di conoscere il risultato del tampone che gli è stato effettuato, sono rimaste sette unità operative. Il reparto è stato sottoposto a sanificazione, tutti i pazienti sono stati trasferiti altrove e i ricoveri bloccati.
In verità, già nelle scorse settimane quattro medici, dei dodici operativi alla Rianimazione metelliana, sono stati trasferiti in altri plessi ospedalieri. Come se ciò non bastasse, è stato disposto il trasferimento dal 1° novembre di altre due unità mediche, una al “Da Procida” di Salerno e un’altra al Presidio Ospedaliero di Castiglione di Ravello, lasciando di fatto al reparto di Rianimazione di Cava soltanto cinque medici.
“Con solo cinque unità operative non possiamo assolutamente tenere in piedi la Rianimazione e le sale operatorie – ci riferisce un medico dell’Ospedale – già in otto era allucinante, in cinque è impossibile”.
Un reparto ridimensionato e sotto organico è, ad oggi, quello di Anestesia e Rianimazione a Cava.
Quale sarà il suo destino dopo il 1° novembre?
Secondo alcune voci che circolano insistentemente tra i corridoi del nosocomio sembra che sarà prevista la figura di un rianimatore di guardia per le urgenze, mentre i pazienti che avranno bisogno dei Rianimazione verranno trasferiti in altri plessi ospedalieri.
Di fatto, il reparto cavese cesserebbe di essere operativo. E’ solo questione di giorni.