“Grand Tour” – Alla scoperta della Ceramica classica Italiana è il titolo della mostra aperta sabato scorso e che si fermerà a Cava de’ Tirreni fino al 22 maggio nelle sale del Complesso di San Giovanni, tutti i giorni dalle ore 18 alle 22 ad ingresso libero.
La mostra è organizzata da AiCC (Associazione Italiana Città della Ceramica) alla quale aderiscono 34 comuni “di antica tradizione ceramica”, tra cui 5 campane: Albisola Superiore, Albissola Marina, Ariano Irpino, Ascoli Piceno, Assemini, Bassano del Grappa, Burgio, Caltagirone, Castellamonte, Castelli, Cava de’ Tirreni, Cerreto Sannita, Civita Castellana, Deruta, Faenza, Grottaglie, Gualdo Tadino, Gubbio, Impruneta, Lodi, Montelupo Fiorentino, Napoli, Nove, Oristano, Orvieto, Pesaro, San Lorenzello, Santo Stefano di Camastra, Sciacca, Sesto Fiorentino, Squillace, Urbania, Vietri sul Mare.
La collettiva è un omaggio al meglio delle ceramiche da mensa di foggia classica, tipiche della tavola italiana: da qui il nome “Grand Tour”, per descrivere una serie di forme e decori che vanno dall’antichità all’età moderna, dedicate alla consumazione di cibi e bevande.
Il viaggio in Italia ha radici lontane che partono dal Medioevo e, dalla fine del ‘600, rappresenta una tappa immancabile per i giovani rampolli dell’aristocrazia europea, artisti e uomini di cultura. Con l’andare del tempo questo itinerario attraverso l’Italia diventa una “moda” cui verrà assegnata, appunto, la dicitura “Grand Tour”, e Grand Tour è anche il titolo di questa mostra che porta il visitatore attraverso l’Italia della ceramica classica. Il nostro paese è caratterizzato da un impressionante numero di paesi-museo e ben 34 di essi sono anche centri di antica tradizione ceramica.
Grand Tour offre al pubblico una raccolta di ceramiche scelte dall’AiCC dalle forme e dai segni più diversi, con prevalenza a volte del decoro, altre volte, invece, della figura, a seconda delle tecniche utilizzate.
Alla stregua del viaggiatore del Grand Tour che attraversava l’Italia come un nomade, così è l’allestimento espositivo della mostra, mobile e adattabile, poggiato sulle stesse casse di trasporto. Ogni parte si confonde con le altre in una caleidoscopica visione d’insieme d’impatto, pronte per essere ammirate e prendere, poi, la direzione della prossima meta.
La storia della ceramica, che ha radici profonde anche a Cava (le prime suppellettili ritrovate nei pressi dell’Abbazia Benedettina risalgono all’anno 1000), dimostra come la diffusione della sensibilità verso l’arte e la bellezza prevalesse in epoca rinascimentale. E’ bello pensare che ancora oggi alla ceramica artistica sia riconosciuto questo tratto distintivo.