Serata d’eccezione all’Hotel Victoria Maiorino, dove il Rotary Club di Cava de’Tirreni ha presentato nell’ultimo appuntamento mensile de “Il Caminetto” il libro di Mauro Mazza Il destino del papa russo (Fazi editore, € 16.00).
Il saluto del rotariani cavesi è stato dato dal Presidente del sodalizio dott. Carlo Narducci– All’incontro con l’autore hanno partecipato il dott. Franco Esposito, direttore di Telecolore-Salerno, don Michele Fusco, Parroco del Duomo di Amalfi. Tra i numerosi partecipanti anche don Rosario Sessa, Parroco del Duomo di Cava de’ Tirreni, e don Beniamino D’Arco, Parroco di Santa Lucia di Cava de’ Tirreni..
Nato dalla fervida immaginazione del giornalista-scrittore Mauro Mazza, che da quarant’anni ha fatto della cronaca la sua professione, racconta con un ritmo stringente il dopo Bergoglio. Uno scenario fantasy che vede protagonisti i grandi elettori riuniti in conclave, per l’elezione del nuovo Pontefice. Dopo innumerevoli fumate nere, si pone con urgenza la necessità ad arrivare velocemente alla scelta del nuovo papa. La soluzione del problema avviene dopo un compromesso, (per alcuni è lo Spirito Santo che agisce) sul nome del vescovo russo Nicolaj Sofanov il quale una volta eletto sceglierà il nome di Metodio.
Una scelta insolita perchè il pontefice del romanzo di Mazza non è scelto tra i cardinali ma è un vescovo al di fuori del conclave, in questa scelta letteraria l’autore è confortato da un precedente storico realmente accaduto nel 1200, quando un vescovo salì sul Soglio Petrino. Il libro di Mazza e un fantasy non lontano dalla realtà, caratterizzata negli ultimo decennio da intrighi, contrapposizione tra le gerarchie, furti di documenti vaticani. Un tema che è al centro dell’interesse dell’opinione pubblica e scuote le coscienze di molti cattolici.
Il compito di moderatore-conduttore del dibattito è stato svolto dal dottor Franco Esposito che ha incalzato l’ospite con numerose domande al quale l’autore non si è sottratto. Alla domanda rivoltagli su cosa ne pensasse di Papa Bergoglio, Mazza risponde con la sua consueta sincerità: “Papa Bergoglio è un papa molto amato dal popolo, molto amato più di Ratzinger, è un bravissimo comunicatore. Ma Papa Bergoglio com’è rispetto a Papa Giovanni Paolo II? Allora dico: misureremo Bergoglio dopo 25 anni di Pontificato (ne ha passato solo tre) . Io ricordo i 25 anni di papa Wojtyla, un papa Wojtyla vigoroso, sportivo, il suo grande carisma ha cambiato la storia. Rappresentava una figura carismatica che incuteva rispetto e anche un po’ di timore. Papa Bergoglio è un altro tipo di comunicatore, però lui questa distanza tra il papa e i fedeli l’ha accorciata fino ad annullarla. Con papa Francesco non c’è più la distanza tra i fedeli e il Capo della Chiesa”.
Don Michele Fusco, intervenuto nella discussione, ha dichiarato: “Mi ha molto colpito la prospettiva della Chiesa che deve respirare con due polmoni: Occidente ed Oriente. Di questa Chiesa che deve presentarsi al mondo unita, con prospettive particolari con la presenza del papa che abbia il suo ruolo”.
“Ci sono alcune affermazioni che non condivido -ha detto don Rosario Sessa, intervenuto nella discussione- perché c’è davvero chi sta in trincea a lavorare. La Chiesa è presente attraverso non solo sacerdoti e vescovi, ma anche tanti laici, che si schierano davvero a favore della vita e danno la loro vita. Quindi certe affermazioni di una Chiesa che dorme o di una Chiesa che non fa non mi trova tanto d’accordo… una delle cose che mi fa male, è che spesso si parli di Chiesa da parte chi non conosce il vissuto della Chiesa”.
Mazza si è congedato da rotariani con la promessa di ritornare a Cava de’ Tirreni in occasione della premiazione del Premio letterario Com&te organizzato dall’associazione Comunicazione & Territorio presieduta da Silvia Lamberti e curata da Pasquale Petrillo. (foto Gabriele Durante)