Cava, Festa di Montecastello: si è rischiato che saltasse perfino la tradizionale benedizione dei trombonieri
“La “Solenne Benedizione dei Trombonieri” si terrà sabato 29 giugno alle ore 18.30 in Piazza Duomo con la partecipazione dei Tradizionali Gruppi di Trombonieri e Sbandieratori, come per gli anni precedenti, e con l’invito a partecipare esteso al neo-costituito Gruppo “Cavalieri Bolla Pontificia A. D. 1394” con i vestiti storici, i musici, gli stendardi e le alabarde e senza l’utilizzo dei pistoni”.
E’ quanto si legge nel comunicato stampa congiunto dell’arcivescovo mons. Orazio Soricelli, del sindaco metelliano Vincenzo Servalli e del presidente del Comitato Montecastello Mario Sparano.
Al centro dell’incontro l’ennesima diatriba che ha visto protagonista una nuova associazione quella dei “Cavalieri Bolla Pontificia A. D. 1394” in contrasto con l’Associazione Trombonieri. Da qui la decisione di far partecipare alla benedizione anche questo nuovo gruppo, in via provvisoria, ma senza i pistoni e solo in costume, in attesa di “una riflessione complessiva sulle modalità di svolgimento dei festeggiamenti, da svolgersi a partire dal mese di settembre, in occasione della quale verrebbe anche avviato lo studio per un Regolamento che definisca le modalità di partecipazione agli stessi festeggiamenti”.
Decisione che nei giorni precedenti non era stata affatto presa bene dal nuovo gruppo che ha reagito con affermazioni che non sono state per niente apprezzate dai firmatari del comunicato.
“Di tale decisione -si legge ancora nel comunicato stampa- sono stati informati il Sig. Prefetto, Dott. Francesco Russo, e il Sig. Questore, Dott. Maurizio Ficarra, affinché vigilino sul regolare svolgimento della manifestazione”.
“Rivolgiamo -conclude il comunicato- un invito a tutti i Gruppi e alla popolazione di collaborare per la migliore riuscita delle manifestazioni, in adesione allo spirito ed alle ragioni di questa decisione di carattere provvisorio”.
Insomma, a quanto pare, si è rischiato addirittura che i contrasti, che si sono verificati con toni e affermazioni molto forti, hanno messo in discussione la benedizione stessa, che dopo secoli, poteva essere annullata. Una assurdità che avrebbe provocato una ferita ancora più terribile ad una festa che sembra stia drammaticamente affondando tra polemiche, ripicche, veleni, gaffe e chi più ne ha più ne metta.
C’è voluta la buona volontà di Vescovo e Sindaco, e il lavoro paziente dell’assessore Lamberti che in modo certosino ha cercato di trovare una soluzione provvisoria ma sufficiente a evitare l’irreparabile, ovvero la cancellazione di quello che è il momento religioso, storico e civile forse più importante e sentito, quale quello della benedizione che vede una partecipazione popolare intensa e sincera.