Cava de’ Tirreni, l’avv. Marco Senatore torna sulla crisi del commercio: “L’inutilità degli assessori al ramo e le proposte di rilancio”
Non siamo severi se riteniamo che Del Vecchio, come altri suoi colleghi di Giunta in altri settori, siano stati del tutto inutili. In una parola, c’erano o non c’erano non sarebbe cambiato niente. E se un cambiamento c’è stato, è avvenuto in peggio
Riceviamo e pubblichiamo
Nel mio precedente articolo relativo allo stato del commercio locale dal titolo «La crisi del commercio cavese e il sindaco Servalli come lo smemorato di Collegno» mi sono limitato a criticare l’immobilismo dovuto non solo all’ incapacità di chi amministra la città dal 2015, ma, soprattutto, alla circostanza, non di poco conto, di non aver inserito nei due programmi elettorali un rigo sul commercio, checché ne dica l’amico e collega avv. Del Vecchio, prova evidente che o non li ha letti o, peggio ancora, non ha partecipato alla loro stesura.
Non voglio infierire sull’assessore Del Vecchio, ma c’è da chiedersi e soprattutto da chiedergli cosa ha fatto, quali risultati ha conseguito sul tema del commercio e in generale delle attività produttive. Non siamo severi se riteniamo che Del Vecchio, come altri suoi colleghi di Giunta in altri settori, siano stati del tutto inutili. In una parola, c’erano o non c’erano non sarebbe cambiato niente. E se un cambiamento c’è stato, è avvenuto in peggio.
Andiamo oltre, però. Guardiamo al futuro. Pensiamo alle proposte da formulare per tirare dalle secche in cui si è arenata la nostra città e il suo commercio.
E allora che fare, da dove iniziare?Innanzitutto, occorre una visione politica del commercio più ampia, più moderna, in poche parole più in linea con i tempi moderni, che sappia cogliere le opportunità fornite dalla digitalizzazione.
È necessario intervenire con misure che non siano totalmente sganciate, scoordinate come appaiono adesso, e dare priorità alle esigenze reali quotidiane. Porre attenzione al turismo di qualità che va sempre più alla ricerca della tipicità dei prodotti, con una digitalizzazione ed informatizzazione del tessuto commerciale che allo stato attuale sembra assente.
Arginare la desertificazione commerciale e rilanciare il comparto come elemento fondamentale del tessuto cittadino è la mission di ogni amministrazione dal post-Covid.
I dati impietosi, secondo Unioncamere, rilevano la chiusura di 13 attività al giorno per un totale di 5000 ogni anno, al quale si aggiungono le 90.000 che hanno chiuso durante la pandemia, attestano l’aggravamento progressivo ancora più marcato per i piccoli esercenti.
È indispensabile un ripensamento strutturale del modello di gestione e sviluppo locale, che riporti in primo piano il ruolo strategico che le città possono e devono avere nella definizione dei nuovi bisogni sociali, nel rilancio economico dei sistemi produttivi locali e nella ripartenza complessiva del commercio di prossimità.
Sono indispensabili nuove strategie mirate per contrastare questa emorragia. Attuare interventi di innovazione da sviluppare insieme tra comuni ed imprese del commercio, per il rafforzamento del turismo e dalla promozione del Made in Italy, unico al mondo per ricchezze artistiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche.
Occorre un cambiamento radicale di pensiero e di visione della “cultura urbana” tale da consentire alle attività commerciali di ritornare ad avere un ruolo economico e sociale necessario al ritrovamento del rapporto tra luoghi, persone e territori.
E veniamo alle proposte:
– promozione della transizione verso il digitale delle micro e piccole aziende con interventi di formazione e messa a disposizione sistemica di servizi digitali di supporto;
– realizzazione di marketplace digitali su scala cittadina, basati su dati georeferenziati e integrazione di strumenti di e-commerce, per permettere a tutti i cittadini di individuare agilmente le piccole attività commerciali, della ristorazione e di servizio della propria zona, permettendo in questo modo un potenziamento dell’offerta e un’integrazione dei servizi offerti.
– implementazione delle piattaforme logistiche in ambito urbano per realizzare una distribuzione intelligente, sicura ed ecologica delle merci dirette sia verso i negozi, sia da questi verso i consumatori finali all’interno della città per ridurre il numero di veicoli/merci circolanti con effetti sull’efficienza del sistema distributivo, sulla possibilità di sosta, sulla circolazione pedonale e veicolare, sull’inquinamento atmosferico e acustico.
– definizione di politiche di marketing territoriale;
– individuare meccanismi di finanziamento per la promozione di iniziative di carattere formativo finalizzate alla qualificazione e riqualificazione delle imprese di settore e degli addetti, con particolare riferimento alle competenze digitali;
– attivazione di servizi di affiancamento alle piccole e medie imprese nella ricerca di finanziamenti ed incentivi all’insediamento;
– attuazione della defiscalizzazione per i negozi che si trovano in particolari zone a rischio desertificazione con riduzioni di tasse locali;
– incentivare forme di aggregazione fra operatori dei servizi di logistica, approvvigionamento e promozione territoriale;
– lavorare a politiche di marketing territoriale che vedano l’artigianato e il commercio e i loro prodotti come componente del patrimonio culturale del Comune;
– supporto alle aziende locali del settore agro-alimentare, della ristorazione e del commercio di qualità per l’apertura di punti vendita legati a progetti di marketing e sviluppo delle tipicità identitarie del territorio.
– promozione dei DUC Distretti Urbani del Commercio, nelle cui aree soggetti pubblici e privati possano proporre interventi di gestione integrata nell’interesse comune dello sviluppo sociale, culturale ed economico e della valorizzazione ambientale del contesto urbano e territoriale di riferimento per la valorizzazione integrata di uno spazio urbano con presenza di attività commerciali al dettaglio;
Rilanciare il commercio, la città intera, non è utopia, creare una “vetrina virtuale” della città fruibile a mezzo smartphone con una semplice APP, può essere di grandissimo aiuto.
Per ora fermiamoci qui. Abbiamo messo fin troppa carne a cuocere. In seguito mi riservo, partendo da questa app, di allargare lo sguardo su altri aspetti ponendo l’attenzione su altre proposte per il rilancio del commercio e in generale della nostra città.
Cava de’ Tirreni, 16 marzo 2024
Marco Senatore
MERIDIONE NAZIONALE