Cava de’ Tirreni, il sindaco Servalli: “No alla chiusura di Rianimazione dell’Ospedale”. Siamo Cavesi chiede: “Fatti non parole”

Con decorrenza immediata è stata disposta la riduzione, per un periodo transitorio, del Servizio dell’Unità di Rianimazione del Plesso Ospedaliero “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”,  questo per consentire anche attraverso il personale medico di tale Unità, di far fronte alla nuova emergenza determinata dalla diffusione della variante Omicron del Covid 19 attraverso la riapertura dei moduli di rianimazione e di terapia intensiva presso il Plesso “Giovanni Da Procida” di Salerno.

E’ quanto fa sapere il sindaco Servalli, il quale ha immediatamente rappresentato al Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi-D’Aragona”,  Vincenzo D’Amato, la ferma contrarietà dell’Amministrazione Comunale a tale decisione che penalizza ancora una volta il Plesso ospedaliero metelliano.

Questo, in soldoni, cosa vuole dire? In pratica la  chiusura di fatto del Servizio dell’Unità di Rianimazione del’Ospedale di Cava.

“Con decorrenza immediata -scrivono infatti i consiglieri comunali di Siamo Cavesi- il dirigente sanitario dell’Ospedale di Cava, ha sospeso i ricoveri del reparto di Rianimazione e l’attività chirurgica di elezione, assicurando solo le urgenze”.

“Tale decisione -continua kla nota dei consiglieri Murolo, Passa e Giordano- che penalizza ancora una volta il plesso ospedaliero metelliano, se pur temporanea e dettata dall’emergenza COVID, non giustifica la scelta di spostare medici ed interrompere le attività sanitarie sempre e solo dall’Ospedale di Cava”.

“Al sindaco Servalli -conclude la nota- spetta il compito di attivare tutti i canali istituzionali affinché sia scongiurato l’ennesimo colpo ai servizi sanitari della nostra città, con iniziative concrete e non con inutili parole di circostanza”.