scritto da Redazione Ulisseonline - 22 Settembre 2024 13:32

Cava de’ Tirreni, il “Coordinamento Civico per CAVA” attacca l’Amministrazione Servalli sul fallimento delle politiche culturali

Nell'occhio del ciclone i festeggiamenti per la Madonna dell'Olmo e l'operato del delegato alla Cultura, il prof. Armando Lamberti

foto Antonio Carrano

“Il “Coordinamento Civico per CAVA” non può più tacere di fronte all’evidente fallimento delle politiche culturali di cui sono responsabili l’Amministrazione Servalli e, in particolare, il suo delegato alla Cultura, il prof. Armando Lamberti”.

E’ quanto lamenta il Coordinamento Civico per Cava in un comunicato stampa diffuso poco fa.

“Gli ultimi anni hanno drammaticamente dimostrato come la nostra città -scrive il Coordinamento Civico per Cava- un tempo faro di cultura e innovazione, sia oggi prigioniera di una gestione approssimativa e miope, incapace di offrire in primis alla sua comunità un’offerta culturale degna di questo nome”.

“I festeggiamenti organizzati per la ricorrenza della Santa Patrona, la Madonna dell’Olmo -si legge ancora nel comunicato- sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nonostante alcuni eventi di buona qualità, che avrebbero potuto offrire momenti di valore, l’organizzazione generale ha mostrato crepe evidenti e, soprattutto, un dato inconfutabile: i luoghi degli spettacoli, sebbene collocati in pieno centro, sono rimasti praticamente deserti. La scarsa affluenza non può che essere interpretata come il risultato di una programmazione mal pianificata e del disinteresse crescente di una collettività che non si sente più rappresentata né coinvolta da ciò che le viene proposto”.

“L’Amministrazione Servalli -attacca il Coordinamento Civico per Cava- non è praticamente mai riuscita a proporre percorsi culturali attrattivi e innovativi né coerenti con le tradizioni della nostra città. Gli eventi, spesso di nicchia e privi di un filo conduttore, sono stati percepiti come estranei ai bisogni e ai gusti della popolazione, che, a fronte di un’offerta culturale improbabile ed arida, ha scelto di disertare le iniziative proposte. Come si può accettare che il cuore pulsante di Cava de’ Tirreni, il nostro centro storico, continui ad essere teatro di spettacoli quasi privi di pubblico? Questo dovrebbe certo far profondamente riflettere ogni cittadino cavese ma molto di più chi, come il prof. Lamberti, ha la responsabilità di offrire alla città una programmazione culturale che possa risvegliare interesse e partecipazione”.

“Non possiamo più tollerare -incalza il Coordinamento Civico per Cava- che Cava de’ Tirreni, a dispetto del suo straordinario potenziale, continui ad essere mortificata dall’assenza di una visione chiara e coraggiosa in questo fondamentale campo d’azione per il suo rilancio e il suo sviluppo: occorre urgentemente un rinnovamento, non solo dell’offerta culturale, ma, in parallelo, della classe politica che la programma e la gestisce”.

“Serve una nuova direzione -prosegue il comunicato stampa- che sappia restituire alla cultura cittadina il prestigio che merita, attraverso una programmazione che guardi al futuro senza dimenticare le radici, ma che, allo stesso tempo, sappia rispondere alle esigenze e alle aspettative dei cittadini”.

“Il “Coordinamento Civico per CAVA”  -conclude il comunicato-  invita,  l’Amministrazione tutta – nonostante il poco tempo che le resta – a riflettere sul totale fallimento di tali politiche e chiede, con forza, un cambiamento. È tempo di dare spazio a nuove idee, nuove forze e a una rinnovata ambizione, affinché la nostra città possa tornare a essere un centro culturale di riferimento per l’intera regione. La cultura non è un optional, è il cuore di una comunità. E Cava de’ Tirreni merita di più”.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Una risposta a “Cava de’ Tirreni, il “Coordinamento Civico per CAVA” attacca l’Amministrazione Servalli sul fallimento delle politiche culturali”

  1. C’è poco o niente da commentare. La gente continua (e lo farà sempre di più) ad allontanarsi dalle istituzioni, anche in occasione di nuove elezioni amministrative. Bisogna rivedere il rapporto quotidiano con la gente.

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