Cava de’ Tirreni, esposto-diffida di Meridione Nazionale: ipotesi di reati di abuso e peculato al Comune

Nel mirino Rino Ferrara, ex portavoce del sindaco Servalli

“Ipotesi astratta di reati di abuso e peculato che vanno verificate in quanto un estraneo è autorizzato in un ente pubblico ad usare, con violazione anche e persino della privacy, della stanza, scrivania, computer e telefono di proprietà del comune”.

E’ quanto ipotizza l’associazione Meridione Nazionale in un ESPOSTO- DIFFIDA a firma del coordinatore regionale avv. Alfonso Senatore e del vice-coordinatore regionale ing. Aniello Forino inviato al Segretario Generale e per conoscenza al Sindaco e all’Assessore al Personale del Comune di Cava de’ Tirreni.

I due esponenti di Meridione Nazionale riferiscono nell’esposto-denuncia che è stato segnalato alla loro associazione che Salvatore Ferrara, da tutti conosciuto come Rino,  “continua a lavorare, non si sa in quale veste e su incarico di chi, per il comune che gli ha messo anche a disposizione un ufficio vicino a quello del sindaco con scrivania, computer, armadio e telefono come si rileva dalla foto che si allega, forse, con il beneplacito del sindaco Servalli”.

E’ il caso di ricordare che Rino Ferrara fino allo scorso mese di settembre è stato componente dello Staff del Sindaco ricoprendo il ruolo di portavoce. Poi, a causa della deficitaria situazione finanziaria del Comune metelliano, l’Amministrazione Servalli si è visto costretto a congedare l’intero staff in quanto la legge impone di contenere la spesa.

“Il predetto -si legge nell’esposto-diffida- non solo non può nemmeno lavorare gratis… quand’ anche sottopone a rischio di risarcimento per eventuali DANNI A SE’ O CAUSATI AD ALTRI, SENZA PER QUESTO ESCLUDERE UNA IPOTETICA E POSSIBILE RISCHIOSA E PERDENTE CAUSA DI LAVORO NEI CONFRONTI DEL COMUNE, quindi è logico desumere che lo stesso ipoteticamente possa lavorare a nero in qualità di lobbista e/o faccendiere e/o facilitatore di imprenditori percependo una remunerazione da parte di quest’ultimi con conseguente evasione fiscale. E anche questo andrebbe accertato”.

“Per definizione -spiegano i due esponenti di Meridione Nazionale- il lavoro in nero è quello irregolare ovvero quello sconosciuto al fisco. Datore di lavoro e lavoratore nascondono l’esistenza di un rapporto di lavoro per evitare di pagare tasse e contributi”.

I due esponenti di Meridione Nazionale evidenziano che forse Rino Ferrara possa essere percettore dell’indennità mensile di disoccupazione erogata dall’INPS.

“Se durante la percezione dell’indennità di disoccupazione -sottolineano i due dirigenti di Meridione Nazionale- il beneficiario sottoscrive un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è chiaro che perderà il diritto” alla predetta indennità, ma anche che   “tale comportamento potrebbe in astratto configurare diverse tipologie di delitti che vanno dal falso ideologico commesso dal privato e alla truffa aggravata ai danni dello stato…”.

“Tanto si comunica -si legge ancora nell’esposto- affinché vengano effettuati i prescritti accertamenti del caso, ripetuti nel tempo, diretti alla verifica di quanto sopra rappresentato ed esposto, e nel contempo si INVITANO–DIFFIDANO… affinché, verificato quanto su esposto, Ella, nella qualità di pubblico ufficiale, garante della legge, faccia cessare uno stato di fatto illegittimo e illegale, ex art. 318-323 c.p. dai risvolti pregiudizievoli per Lei e per il Comune”.

“ConoscendoLa per ottimo Servitore dello Stato garante della legittimità degli atti e del rispetto delle leggi -concludono Senatore e Forino- siamo certi che Ella non consentirà il perdurare e il perpetrarsi di quanto sopra esposto, evitandoci così, trascorsi giorni 5 dalla ricezione del presente atto, di trasmettere il presene scritto, per gli ulteriori accertamenti, ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SALERNO, AL COMANDO DELLA TENENZA DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CAVA DE’ TIRRENI, ALLA DIREZIONE DELL’ISPETTORATO DEL LAVORO, ALLA DIREZIONE PROVINCIALE DELL’INPS, ALLA DIREZIONE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE, ALLA DIREZIONE PROVINCIALE DELL’INAIL”.