scritto da Carolina Milite - 05 Maggio 2024 10:02

Cava de’ Tirreni, al via i festeggiamenti per la 368ª edizione della Festa di Montecastello

In pochi sanno che quella del Santissimo Sacramento è l'unica festa cavese che non è mai stata interrotta nel corso dei secoli

Con l’alzata, in piazza Vittorio Emanuele III, del Panno raffigurante l’effige del Santissimo Sacramento, sono partiti ufficialmente anche quest’anno i festeggiamenti in onore del Ss. Sacramento a Cava de’ Tirreni, ovvero la festa di Montecastello tanto cara ai cittadini metelliani.

Ieri sera è stata officiata in Concattedrale la Santa Messa da Sua Eccellenza Monsignor Orazio Soricelli.  Al termine della funzione religiosa,  si è svolta la cerimonia che ha dato il via alla 368ª edizione dei festeggiamenti. Oggi pomeriggio, invece, ci sarà l’alzata del Panno presso la Chiesa della Santissima Annunziata.

Era l’anno del Signore 1656, quando la città di Cava de’ Tirreni – allora denominata la Cava – fu devastata da una cruenta pestilenza. Il parroco della frazione Annunziata, don Angelo Franco, nell’ottava del Corpus Domini, organizzò con i fedeli, ormai allo stremo, una processione dalla chiesa fin sul Monte Castello, che sovrasta la vallata metelliana. Da qui invocò la benedizione di Dio sulla città e sui cavesi. L’epidemia finì ed i cavesi, devoti, dall’anno successivo, nei secoli, rinnovano la processione in segno di gratitudine per la grazia ricevuta.

In pochi sanno che quella del Santissimo Sacramento è l’unica festa cavese che non è mai stata interrotta nel corso dei secoli. Come per gli anni di covid, così per quelli di guerra, si è sempre svolta la funzione religiosa, ovvero la storica processione.

Durate il periodo fascista si pensò di abolirla, ma, fortunatamente, poi fu sottolineato come questa festa abbia tramandato l’uso del pistone e quindi avesse una connotazione guerriera, foraggiò l’idea dell’esercito italico a difesa del sacro suolo littorio e, quindi, continuò indisturbata. Durante il XXVIII era l’unica festa che poteva svolgersi di sera per ordine espresso dei sovrani del Regno di Napoli. La sera, infatti, a quei tempi erano vietati assembramenti.

La festa sul Monte era davvero splendida – ci ha raccontato il direttore dell’Ente Montecastello, Francesco Loffredo – tanto da diventare lo spettacolo che dava lustro alla nostra città e che attirava molti turisti. Era così rinomata che nell’agosto del 1890, cosa insolita, fu ripetuta in onore di donna Lina moglie di Francesco Crispi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, che aveva espresso il desiderio di poterla ammirare.

A breve sarà disponibile il programma per l’edizione 2024 della festa più cara ai cavesi.

 

 

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

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