Cava de’ Tirreni, al via i festeggiamenti per la 368ª edizione della Festa di Montecastello
In pochi sanno che quella del Santissimo Sacramento è l'unica festa cavese che non è mai stata interrotta nel corso dei secoli
Con l’alzata, in piazza Vittorio Emanuele III, del Panno raffigurante l’effige del Santissimo Sacramento, sono partiti ufficialmente anche quest’anno i festeggiamenti in onore del Ss. Sacramento a Cava de’ Tirreni, ovvero la festa di Montecastello tanto cara ai cittadini metelliani.
Era l’anno del Signore 1656, quando la città di Cava de’ Tirreni – allora denominata la Cava – fu devastata da una cruenta pestilenza. Il parroco della frazione Annunziata, don Angelo Franco, nell’ottava del Corpus Domini, organizzò con i fedeli, ormai allo stremo, una processione dalla chiesa fin sul Monte Castello, che sovrasta la vallata metelliana. Da qui invocò la benedizione di Dio sulla città e sui cavesi. L’epidemia finì ed i cavesi, devoti, dall’anno successivo, nei secoli, rinnovano la processione in segno di gratitudine per la grazia ricevuta.
In pochi sanno che quella del Santissimo Sacramento è l’unica festa cavese che non è mai stata interrotta nel corso dei secoli. Come per gli anni di covid, così per quelli di guerra, si è sempre svolta la funzione religiosa, ovvero la storica processione.
Durate il periodo fascista si pensò di abolirla, ma, fortunatamente, poi fu sottolineato come questa festa abbia tramandato l’uso del pistone e quindi avesse una connotazione guerriera, foraggiò l’idea dell’esercito italico a difesa del sacro suolo littorio e, quindi, continuò indisturbata. Durante il XXVIII era l’unica festa che poteva svolgersi di sera per ordine espresso dei sovrani del Regno di Napoli. La sera, infatti, a quei tempi erano vietati assembramenti.
La festa sul Monte era davvero splendida – ci ha raccontato il direttore dell’Ente Montecastello, Francesco Loffredo – tanto da diventare lo spettacolo che dava lustro alla nostra città e che attirava molti turisti. Era così rinomata che nell’agosto del 1890, cosa insolita, fu ripetuta in onore di donna Lina moglie di Francesco Crispi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, che aveva espresso il desiderio di poterla ammirare.
A breve sarà disponibile il programma per l’edizione 2024 della festa più cara ai cavesi.