Cava de’ Tirreni, accessi abusivi alla banca dati tributaria: la Commissione Controllo e Garanzia denuncia gravi illeciti
La seduta della Commissione, a cui come organo di stampa ci è stato vietato di assistere (alla faccia della libertà di informazione di cui a sinistra si riempiono la bocca)- pur essendo a porte aperte- per la contrarietà espressa da alcuni consiglieri comunali (Filomena Avagliano, Federico de Filippis, Luca Narbone, Danilo Leo) adducendo la debole e pretestuosa ma soprattutto puerile motivazione che si discuteva di argomenti molto delicati, si è poi conclusa con l'approvazione con un voto a maggioranza della relazione conclusiva
Scoppia il caso degli accessi non autorizzati alla banca dati comunale dei Tributi. Secondo quanto emerso nella relazione finale della Commissione Controllo e Garanzia, il dirigente comunale Stefano Cicalese avrebbe effettuato 84 consultazioni non legittimate tra il 2022 e il 2024, utilizzando un’utenza informatica rimasta attiva nonostante la formale revoca del suo incarico.
L’inchiesta è partita da un esposto del dott. Francesco Sorrentino, subentrato nella direzione del settore Finanze, il quale ha segnalato che l’utenza “Cicaleses” consentiva ancora l’accesso al sistema tributario gestito dalla società Advanced System S.r.l., violando così i protocolli sulla sicurezza dei dati e il Regolamento europeo sulla privacy (GDPR).
Tra i soggetti interessati dalle consultazioni figurano personalità politiche cittadine, tra cui il sindaco Vincenzo Servalli, l’assessore al bilancio Antonella Garofalo, altri consiglieri comunali e contribuenti cavesi politicamente esposti, sia in relazione alla TARI che all’IMU.
La Commissione consiliare ha denunciato la condotta omissiva della società fornitrice del software, che ha tardato nel disattivare l’utenza e ha eluso le richieste di tracciamento degli accessi. Consegnando un intero backup della banca dati su DVD, la società avrebbe — secondo la Commissione — esposto l’Ente a rischi di trattamento illecito dei dati, aggirando le richieste specifiche dell’organo ispettivo.
A gettare ulteriore benzina sul fuoco è la gestione del procedimento disciplinare interno, che ha archiviato il caso dopo aver considerato solo due degli accessi contestati. La motivazione? Il ruolo di Comandante della Polizia Locale svolto da Cicalese e una presunta segnalazione anonima. La Commissione ha giudicato il procedimento gravemente lacunoso, sottolineando il mancato esame degli altri 82 accessi e le debolezze nella ricostruzione dei fatti.
Nel documento approvato ieri la Commissione ha proposto:
- La risoluzione immediata del contratto con Advanced System S.r.l.
- L’apertura di un procedimento disciplinare verso i membri dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD).
- La riforma del regolamento interno, con l’adozione di UPD esterni in convenzione.
- La segnalazione al Responsabile della Prevenzione della Corruzione, per indagare su possibili irregolarità negli affidamenti ripetuti alla società informatica.
Il caso ha scatenato reazioni pubbliche, con cittadini che hanno chiesto verifiche sui propri dati e preannunciato possibili azioni legali. Si apre così una fase di verifica istituzionale che potrebbe rimettere in discussione il sistema di gestione digitale dell’Ente e le procedure interne di controllo.
La seduta della Commissione, a cui come organo di stampa ci è stato vietato di assistere (alla faccia della libertà di informazione di cui a sinistra si riempiono la bocca)- pur essendo a porte aperte- per la contrarietà espressa da alcuni consiglieri comunali (Filomena Avagliano, Federico de Filippis, Luca Narbone, Danilo Leo) adducendo la debole e pretestuosa ma soprattutto puerile motivazione che si discuteva di argomenti molto delicati, si è poi conclusa con l’approvazione con un voto a maggioranza della relazione conclusiva al termine di un’animata discussione tra i membri che erano presenti.
Il presidente della commissione, Marcello Murolo, nel corso del dibattito, ha più volte rimarcato che, in qualità di consiglieri comunali, c’è l’obbligo morale di intervenire. “Il nostro – ha precisato- è un parere dato all’Amministrazione, un invito a valutare quanto emerso dalla relazione. Alle conclusioni tratte dal lavoro finale della relazione sono stati attribuiti (riferendosi ai consiglieri che hanno votato contro la relazione) degli effetti immediati che non vi sono”.
Di parere diverso il consigliere di maggioranza di Azione Federico de Filippis, il quale ha tenuto a precisare che la relazione non era condiviso negli elementi valutativi, così come anche il consigliere di maggioranza del Pd Luca Narbone che ha proposto di aggioranare i lavori della Commissione per redigere un’altra relazione. Il presidente Murolo, di fronte a questi ragionamenti, ha dovuto prendere atto del fatto che era impossibile raggiungere una sintesi date le distanze incolmabili e ha parlato a più riprese di un atteggiamento ostruzionistico da parte dei componenti della maggioranza ivi presenti.
Nello specifico, il punto della relazione che più di chiunque altro non era gradito dai rappresentanti della maggioranza era quello in cui veniva rivolto al Sindaco di valutare l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti dei membri dell’UPD per come avevano trattato il procedimento disciplinare relativo agli accessi abusivi del dottore Stefano Cicalese.
Al termine della seduta, come dicevamo prima, la votazione ha sancito l’approvazione della relazione grazie al parere favorevole dei consiglieri Marcello Murolo, Annalisa Della Monica, Bruno D’Elia, Gaetano Gambardella, Pasquale Senatore e Filomena Avagliano. Contrari Danilo Leo, Luca Narbone e Federico de Filippis.
Non hanno partecipato alla seduta Luigi Petrone e Pasquale Santoriello. Quest’ultimo, secondo voci di corridoio, sembra abbia strategicamente disertato la seduta in quanto il gruppo politico di cui fa parte, capeggiato dal presidente del Consiglio comunale Antonio Barbuti e di recente transitato in Forza Italia, caldeggiava fortemente l’approvazione del documento pur facendo ancora parte della maggioranza che sostiene Servalli.
