Cava, a S. Lucia il prossimo mercoledì 1° giugno sarà inaugurato il nuovo centro pastorale parrocchiale
La Comunità Parrocchiale di Santa Lucia ha finalmente realizzato il suo sogno. Mattone su mattone è venuta su la grande casa per la Comunità. Oltre 600 mq a piano, ampio spazio verde destinato a campetto di calcio, bocce e verde attrezzato. Esso servirà a dare rinnovata vita alla Comunità Luciana, e vuole essere un ponte tra comunità ecclesiale e comunità civile, un luogo d’incontro tra generazioni e culture, tra tradizioni e modernità.
«Mercoledì 1 giugno alle ore 19.30, ci ritroveremo in tantissimi per festeggiare un evento atteso da tanto tempo – sottolinea don Beniamino D’Arco, parroco della Parrocchia della frazione metelliana di S. Lucia- il nuovo centro, per come è stato pensato, progettato e realizzato è una casa che fa da ponte tra la chiesa e la strada. Avvicinabile da tutti, da chi è della comunità e da chi è meno inserito, deve diventare luogo di riferimento per i nostri bambini e ragazzi coinvolgendo adulti e famiglie. È un luogo informale in cui troveranno risposte le varie esigenze della Comunità a partire dai bambini per finire agli anziani. Sarà casa di formazione, gioco e festa”.
La stessa collocazione fisica dice il collegamento tra le diverse realtà. Esso è inserito al centro della frazione, in prossimità con l’edificio sacro della Chiesa, ma allo stesso tempo è collocato in uno spazio aperto dove ci sarà un campetto di calcio, di bocce, e del verde attrezzato per i bambini. Prende vita, quindi, in questo mese il nuovo punto di incontro, desiderato da anni e ora diventato realtà.
Il progetto ha visto varie tappe legate al fatto che si è trattato di un intervento complesso che ha richiesto un notevole sforzo economico. Si è partiti dal comprare il terreno, ad avere le varie autorizzazioni, a trovare un finanziamento e quindi partire.
Conclusi i lavori che portarono nel 1997 ad aprire la Chiesa, chiusa dal terremoto del 1980, la Comunità ha chiesto di provare a far diventare realtà il sogno di avere un Centro che potesse essere il luogo d’incontro per tutti.
Tante sono state le iniziative nel corso di questi anni per poter reperire fondi da destinare al progetto. Il desiderio è sempre stato quello di coinvolgere tutti: non abbiamo chiesto soldi per costruire quattro mura, ma per realizzare un progetto educativo che possa dare nuovo slancio alla Comunità. Non soldi per le mura, ma per le persone, sottolineando sempre che le strutture sono a servizio della persona.
“Un grazie grande -conclude don Beniamino- va detto agli Italiani che con la firma dell’8×1000 hanno messo a disposizione della Conferenza Episcopale Italiana i fondi che questa ha potuto destinare al nostro progetto, ben 849.000,00 euro. Un grande grazie ai tanti che con piccole e grandi offerte hanno creduto e voluto sognare insieme con noi. Oggi questo sogno è realtà sotto i nostri occhi”.