scritto da Nino Maiorino - 10 Aprile 2019 10:18

Cava, sciatteria semaforica

Qualche purista certamente criticherà questo titolo, il quale però, a mio parere, ben si adatta al succo di questo mio scritto in quanto dà l’esatto significato di ciò che voglio segnalare a “chi di competenza” (?) che in verità non so chi possa essere: Polizia municipale? Lavori pubblici? Servizio urbanistico? Boh!

Chiamiamolo “Addetto agli impianti semaforici”.

Esaminiamo le due foto, appena scattate al Viale degli Aceri, e, in particolare, il bel filare di alberelli, alti circa tre metri, che si trovano a destra, appena sul bordo del marciapiede. Belli a vedersi, che non danno il minimo fastidio, anzi…

Se non fosse, però, per la constatazione che essi, specialmente nella parte finale, fino al Ristorante Ellen, non consentono di vedere il semaforo che regola i flussi di traffico nei due sensi di marcia di Viale degli Aceri, e quello a senso unico proveniente da Via Vittorio Veneto.

Il problema è che un automobilista ignaro o distratto non vede da lontano quel semaforo, in quanto coperto dalle cime degli alberi, e se ne accorge quando oramai è quasi all’incrocio, con il rischio di non riuscire a frenare in tempo e, quindi, di invadere l’incrocio nel mentre sopraggiungono le vetture provenienti da Via Veneto, e magari investire qualche pedone che sta attraversando sulle zebre.

E’ chiaro che non è un problema di scarso rilievo, e, pure rendendomi conto che quel semaforo probabilmente venne installato quando gli alberi ancora non c’erano oppure erano più bassi, penso che un intervento vada fatto.

Ma non mi rendo conto del motivo per il quale l’impianto, per chi proviene da Via Veneto, è fatto non solo con il semaforo montato sul palo piazzato sul marciapiede destro, ma anche con i semafori sospesi in maniera da poter essere visti pure a distanza.

Ed è strano che questa funzionale soluzione sia stata adottata solo per le auto che percorrono Via Veneto, il cui flusso è notevolmente inferiore, e non per Viale degli Aceri che sopporta una mole di traffico di gran lunga superiore in quanto è l’unico viale che consente di arrivare dalla SS. 18 al Viale Mazzini e al Viale Marconi, e viceversa, con molta facilità e senza grandi problemi; infatti, se le autovetture al semaforo che dalla SS. 18 porta a Viale degli Aceri tirano dritto, l’unica altra possibilità di raggiungere il centro è solo da Piazza De Marinis (SS.FF.), tramite il Viale Garibaldi, e di nuovo Via Vittorio Veneto.

Per questo motivo ritengo che l’ “Addetto agli impianti semaforici” (?) debba provvedere con un adeguato intervento, salvando gli alberi e la incolumità di pedoni e automobilisti.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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