scritto da Pasquale Petrillo - 29 Novembre 2025 16:35

Cava de’ Tirreni, per la vicenda dell’ASCCCA il sindaco di Atrani Michele Siravo “mette in croce” il revisore dei conti: è il cavese Rocco Leo

Il sindaco di Atrani scrive al revisore dei conti dell'ASCCCA chiedendogli di conoscere le sue valutazioni sulla vicenda e le varie questioni aperte relative alla costituzione dell'Azienda Speciale

il sindaco di Atrani Michele Siravo

Si aggiunge un’altra puntata all’ormai stucchevole vicenda della costituzione dell’Azienda Speciale Consortile Cava Costa d’Amalfi (ASCCCA). Nei giorni scorsi l’assemblea dei sindaci dei comuni consorziati ha approvato a maggioranza una radicale modifica statutaria. In pratica, è stato quasi riscritto lo statuto originario. Assente, tra gli altri, il Comune di Atrani, che con puntualità svizzera si è poi nuovamente palesato con una nota a firma dell’ormai famoso sindaco Siravo, indirizzata, questa volta, direttamente al revisore dei conti dell’Azienda Speciale, il dottore Rocco Leo clicca qui per leggere.

Mi sia consentita una digressione, ma il sindaco Siravo mi riporta ad un ricordo della fanciullezza. Mi spiego. E’ il ricordo di un bambino di poco più di otto anni. In quel tempo, 1963, come tutti quelli della mia generazione dei Baby Boomers vivevo di calcio, con partite giocate con palloni improvvisati e ginocchia sbucciate, e delle figurine dei calciatori Panini.

In quell’autunno di più di sessant’anni fa per la prima volta una squadra italiana, il Milan, disputava la Coppa Intercontinentale, in pratica, il mondiale per società, confrontandosi con i brasiliani del Santos. Ricordo una dichiarazione attribuita a quel tempo a un difensore del Milan. Si trattava di un giovanissimo Giovanni Trapattoni, che poi sarebbe diventato in assoluto uno dei più grandi allenatori al mondo. Doveva marcare Pelè, con Maradona il più grande calciatore di tutti i tempi. Trapattoni promise che ce l’avrebbe messa tutta per fermare la “perla nera”, come veniva chiamato il fantastico Pelè. Con le buone o con le cattive.

“O divento nero io, o diventa bianco lui”, promise Trapattoni. Nessuno dei due cambiò il colore della propria pelle. Trapattoni giocò una splendida partita e si fece onore contribuendo in modo decisivo alla vittoria dei rossoneri. Pelè comunque segnò due gol che consentirono al Santos di laurearsi poi campione del mondo nelle successive partite di ritorno e dello spareggio.

Oddio, Siravo mi ricorda anche un altro mitico difensore, Claudio Gentile. Nei mondiali di Spagna del 1982 neutralizzò l’inarrivabile Maradona con una marcatura strettissima e aggressiva, consentendo così all’Italia di vincere la partita con l’Argentina e poi i mondiali.

Beh, perdonatemi questo amarcord calcistico, ma a me il sindaco Siravo ricorda tanto questi due difensori, Trapattoni e Gentile, marcatori ad uomo. Siravo è un difensore che marca ad uomo in modo altrettanto stretto e tenace. E’ un difensore della legalità e del buon governo. Peccato, però, che di fronte non si trova dei mostri di bravura, come Pelé e Maradona. Al contrario, se la deve vedere con un mostriciattolo chiamato ASCCCA. E con un’assemblea di sindaci cocciutamente e incautamente perseveranti nel continuare quello che è sempre più un vero e proprio papocchio giuridico-istituzionale.

Ora il nostro Siravo, nei panni di Trapattoni-Gentile, sta marcando stretto il revisore dei conti Rocco Leo. Non vogliamo essere nei suoi panni. Siravo con garbo, ma senza girarci intorno, al revisore Leo chiede cosa abbia fatto finora. Gli contesta, infatti, che «dalla Sua nomina ad oggi, non risultano, salvo errori, pervenuti pareri, osservazioni o valutazioni formali di Sua competenza sulla documentazione dell’Azienda, inclusa quella con possibili ricadute economiche e gestionali».

Tra i compiti del revisore vi è la verifica la regolarità della contabilità e la correttezza del bilancio. E’ suo compito esprimere un giudizio professionale sulla loro affidabilità e conformità alle leggi. E’ nel suo ruolo garantire trasparenza, individuare irregolarità e tutelare gli stakeholder. In altre parole, considerando la tortuosa e quasi surreale vicenda della costituzione dell’ASCCCA, con le polemiche e gli scontri per le diversità di vedute che si sono registrati, è singolare che ad oggi il revisore dei conti dell’Azienda non abbia mai, come dire, restando nel linguaggio calcistico, “toccato palla”.

Siravo, però, ora al dottore Leo chiede espressamente di dire la sua «in merito ai profili di Sua competenza», elencando puntualmente alcune questioni aperte, «anche per comprendere se sia già in corso o meno una Sua attività valutativa sugli atti adottati».

Insomma, Siravo nella sua battaglia per la legalità e la trasparenza ha trovato l’anello debole, ovvero il professionista messo in mezzo dai politici e ora posto, per così dire, in croce da uno di loro. L’impressione è che questa sia una brutta gatta da pelare per il dottore Rocco Leo, professionista cavese di origine di Siano (il nome e il cognome non ammettono dubbi), fratello del consigliere di maggioranza al Comune di Cava de’ Tirreni Danilo Leo, Dany per gli amici, ma non per noi che convintamente non lo siamo, nonché, stando alla vulgata popolare, parente più o meno prossimo ad un altro sianese di origine, il potente viceministro meloniano dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo.

Ora il dottore Leo si troverà costretto a dare delle risposte al sindaco Siravo e dire la sua sulla vicenda ASCCCA. Difficile se non impossibile, a questo punto, restare in silenzio e inattivo. Il rischio, in ogni caso, è quello di trovarsi invischiato in una querelle che da politica può, soprattutto per un professionista come nel caso del dottore Leo, trasformarsi in una vicenda complicata con possibili risvolti giudiziari. A questo punto, il buon senso consiglia di gettare la spugna.

Tirando le somme, forse il dottore Leo ha agito, o meglio non agito, per non dispiacere a qualcuno. Ora, però, corre il rischio che in futuro a dispiacersi possa essere proprio lui.

Vediamo cosa succede.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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