scritto da Redazione Ulisseonline - 02 Febbraio 2016 12:26

Unioni civili, dopo le piazze ora lo scontro è al Senato

Dopo “la voce” delle piazze, “Famiglie arcobaleno” e “Family day”,  rispetto alla legge sulle Unioni civili, la palla passa ora al Parlamento. Ad aprire le danze sarà oggi pomeriggio l’aula del Senato.

La vicenda, comunque la si pensi, può essere analizzata attraverso i numeri che le ricerche statistiche in Italia non fanno mai mancare.

Partiamo dal fronte delle coppie omosessuali. Su quante siano in Italia non esiste  un dato definitivo circa il numero e la presenza all’interno di esse di bambini.

In aiuto ci viene l’Istat che nell’ultimo censimento nazionale, quello del 2011, dice che vi sono 16 milioni e 648 mila famiglie. Tra queste, 13.997.000 sono le coppie che vivono in stabilmente il proprio rapporto sentimentale. Secondo l’Istituto di statistica  le coppie composte da un uomo e da una donna sono 13 milioni e 990 mila. Il 99,95 per cento. Le coppie dello stesso sesso che nel 2011 si autodichiarano famiglia sono, invece, soltanto 7.513.
L’Istat, fa anche sapere che vi sono coppie che “hanno preferito non dichiararsi”. Questo può significare sia che diversi omosessuali, dopo aver barrato la casella sulla loro singola condizione sessuale, non hanno voluto fornire dettagli sulla loro relazione. Questo quindi, può anche significare che diverse coppie gay non si percepiscono come “una famiglia”.
Seguendo l’indagine  del 2011 si scopre che su 7.513 coppie autodichiaratesi “dello stesso sesso”, solo 529 avevano figli. Un numero piuttosto esiguo.

Mentre i partiti si accapigliano sulla stepchild adoption (l’adozione del figlio del proprio compagno nelle coppie omosessuali), vediamo cosa succede ai minori italiani.

Secondo quanto denuncia Marco Griffini, presidente dell’Ai.bi, associazione Amici dei bambini, “Solo in Italia i tribunali dei minorenni hanno totale potere decisionale sull’idoneità delle coppie, e ognuno fa a modo suo. E da due anni la Commissione per le adozioni internazionali (Cai) non organizza un incontro con le delegazioni straniere, né pubblica i dati sul numero di bambini adottati dall’estero”.

Così il  nostro Paese, stavolta per un argomento serio come la vita e lo sviluppo dei bambini, si è beccata, l’ennesima denuncia. Il Permanent Bureau de L’Aja, che sorveglia sulla applicazione della Convenzione sulla protezione dei minori, infatti ha richiamato l’Italia per il mancato rispetto delle sue linee guida.

Oggi negli orfanotrofi italiani ci sono 35mila bambini. Li definiscono minori fuori famiglia. A questi si aggiungono i 400 neonati abbandonati ogni anno alla nascita. Le adozioni nazionali, in compenso, sono pochissime. In un anno si aggirano tra le 1.000 e le 1.300. “Non sappiamo però quanti sono i bambini dichiarati adottabili dai tribunali per i minorenni perché una banca dati non esiste. Se ci fosse, i bambini adottati sarebbero certamente di più”, dice Griffini.

I bambini, purtroppo per loro, non votano.

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