L’albero di Natale, le dispute sui social e la reazione del sindaco Servalli
L’albero di Natale a piazza Duomo ha avuto un successo mediatico immediato e fuori dall’ordinario. Sì, è così, la città si è divisa fra i pro e i contro, ma sembrano che al momento prevalgano quanti quest’albero proprio non piace.
Forse è davvero bruttino. In foto, almeno così appare. Prima di sbilanciarsi, però, bisognerà vederlo, come si dice oggi, in presenza. In pratica, dal vivo, ovvero come si colloca nella prospettiva di una piazza a noi cara e familiare come piazza Duomo.
In ogni caso, è indubbiamente qualcosa di nuovo. E’ originale, si farà ricordare di sicuro. E se fa parlare e discutere, e magari anche divertire e sorridere i cavesi, tanto meglio.
Almeno in questi tempi così grami, meglio parlare della presunta bruttezza di un albero natalizio piuttosto che di coronavirus, di contagi, di tamponi, delle limitazioni a volte anche poco comprensibili imposte dal governo, di crisi economica e delle preoccupazioni per il futuro.
Sì, perché i veri problemi sono altri, non certo il valore estetico di un albero natalizio che, pur non avendo la portata di un presepe, è comunque indiscutibilmente un segno tangibile e condiviso di una festa particolarmente amata dalla cristianità. In altre parole, un’icona della nostra cultura, della nostra identità, del nostro patrimonio affettivo.
Tutto sommato, che i cavesi si siano sbizzarriti in centinaia di post sui social è semplicemente positivo. Vivaddio! E’ un modo sano e innocuo per sfogarsi, per esprimere le opposte e più disperate sensazioni suscitate da questo albero inusuale. Anche per dire sciocchezze. Non c’è proprio nulla da censurare. Alla stregua di un moderno gioco di società (con tanto di distanziamento sociale) e nulla più.
Per questo, in tutta onestà, non mi è piaciuto affatto il post del sindaco Servalli sull’argomento, in cui traspariva un risentimento malcelato e, più che ironia, una vera e propria elegante, ma non meno irridente presa per i fondelli, per quanti avevano espresso critiche all’albero appena montato in piazza Duomo.
A volte il nostro Sindaco, che pure dà quasi sempre prova di garbo ed equilibrio, dimentica il ruolo che ricopre e si avventura in modo poco conveniente sui tastierini dello smartphone.
Certo, immaginiamo le pressioni, le contrarietà, le questioni che quotidianamente deve affrontare. E non escludiamo che, come avvenuto ieri con le critiche civili dei cittadini sui social, alla fine il sindaco Servalli ha reagito rispondendo, forse anche inconsapevolmente, più che altro a chi, nascosto dall’anonimato, lo aveva attaccato pesantemente poco ore prima proprio sui social.
Insomma, la reazione ci sta. E’ umano. Lo comprendiamo. Ciò non toglie che è sbagliato scrivere post che, anche se solo lontanamente, possono far trasparire il benché minimo risentimento, un malanimo nei riguardi dei cittadini colpevoli solo di dire la loro a viso aperto e in modo civile.
Forse per questo, il nostro Sindaco farebbe bene a dotare il suo staff di un esperto di social media policy, per gestire in modo consapevole e opportuno quantomeno i suoi profili social. Anche assumendo un collaboratore esterno. D’altra parte, tanto per capirci, nell’ultimo mese il nostro Comune ha assunto, attraverso l’istituto del comando, alcune unità di personale provenienti da altri comuni o dal consorzio farmaceutico, quindi…
In conclusione, un’unità di personale in più, qualificata nella gestione dei social media, di sicuro non determinerà la bancarotta del Comune metelliano, ma, al contrario, costituirebbe un valido, concreto e reale supporto per il sindaco Servalli.
O no?