Cava, Renato Aliberti: “La revoca all’ASI? Me l’aspettavo e non farò ricorso”
“Non è stato un fulmine a ciel sereno quanto è accaduto. Dopo il mancato tentativo di golpe nei confronti del Presidente Gianluigi Cassandra delle scorse settimane, avevo preventivato la possibilità di dover lasciare l’Area di Sviluppo Industriale di Salerno prima della scadenza naturale del mandato, cioè il prossimo ottobre”.
A parlare così è Renato Aliberti all’indomani della sua revoca dal Consiglio generale del Consorzio ASI con la conseguente decadenza dalla carica di vicepresidente. Lo abbiamo incontrato per meglio comprendere l’evoluzione di tutta la vicenda. L’ex vice presidente, nonché consigliere comunale di Cava de’ Tirreni ha deciso di non portare avanti un ricorso contro tale decisione del Primo cittadino Vincenzo Servalli motivando così la decisione: “L’incarico è fiduciario da parte del sindaco per cui se la persona in questione non è reputata più di fiducia è giusto che le venga revocata la nomina. Mi aspettavo tale iniziativa, ritengo che sia stata portata avanti dal Comune di Salerno e dalla Provincia per sfiduciare il Presidente Cassandra. Noi consiglieri siamo rimasti in carica al solo scopo di far sì che le nuove norme di attuazione ASI venissero finalmente inviate alla Provincia e alla Regione per la conclusione di un iter che va avanti da oltre due anni”.
Aliberti, dunque, sapeva che era scattato il conto alla rovescia per la sua permanenza in ASI e che tutta l’operazione fa parte del naturale gioco dei posizionamenti politici. C’è poco da stupirsi, anzi, era innaturale che restassero in carica persone nominate a suo tempo da Cirielli e Galdi.
Spazziamo via anche alcune illazioni relative all’illegittimità della concomitanza delle due cariche sostenute in contemporanea da Renato Aliberti fino a pochi giorni fa: lo Statuto comunale specifica che i Consiglieri comunali non possono avere nomine nel Consorzio ASI ma Aliberti al momento della designazione non era ancora membro del Consiglio comunale, quindi nessuna incompatibilità relativamente alla sua carica.
L’ex vice presidente ci dice di essere orgoglioso del lavoro che ha portato avanti in questi anni all’interno del consorzio e rivendica a sé il merito di essere stato l’unico a presentare degli emendamenti (ben sette) per far sì che le norme di attuazione fossero più facilmente accessibili alla lettura e meno soggette ad interpretazione. E non solo, il suo pragmatismo imprenditoriale ha fatto sì che la razionalità di alcune scelte prevalesse sui labirinti politici in diverse situazioni per agevolare situazioni quotidiane di piccole e medie imprese.
Ad ogni modo, con la riperimetrazione del territorio della zona industriale, spiega Aliberti, “l’ASI perderà il 78% del suolo di sua pertinenza a favore del Comune cavese, che potrà così meglio gestire la zona di sua pertinenza. Un successo di non poco conto che potrà dare grandi benefici alla città”.
Passando sul piano squisitamente politico abbiamo chiesto a Renato Aliberti un suo giudizio sull’attuale amministrazione.
“E’ molto tranquilla, forse troppo. A parte i grandi eventi natalizi, poco altro si è visto. Direi che è poco incisiva e decisionista. Da imprenditore consiglio di velocizzare i tempi operativi”.
C’è da dire che anche l’opposizione non è risultata molto brillante…
“E’ vero -asserisce Aliberti- non abbiamo fatto molto sino ad oggi. Vedo troppe persone interessate solamente ad appuntarsi le medagliette al petto, sia in opposizione sia in maggioranza. Io non nasco come politico, sono abituato a pensare di notte ed eseguire il giorno dopo, e questo modo di fare mi mette molto a disagio. Anche l’opposizione deve cambiare, deve essere più unita e propositiva per il bene della città e realizzare quanto detto in campagna elettorale”.
In estrema sintesi, la ricetta di Renato Aliberti per la città di Cava de’ Tirreni è quella di essere propositivi e cercare di fare l’interesse della città piuttosto che il proprio, superando i personalismi e le fratture. (foto Gabriele Durante)