scritto da Redazione Ulisseonline - 10 Maggio 2016 18:21

Cava, don Beniamino D’Arco: “Se necessario anche la chiesa può ospitare la scuola”

“Per evitare di essere “tirato per la giacca” in una questione che altri hanno determinato, sento la necessità di sgombrare il campo da ogni equivoco per sollecitare l’unità e la compattezza di tutta la frazione su un problema che tocca e interessa tutti: il diritto dei bambini ad avere una scuola sicura e quindi la loro sistemazione durante i lavori previsti al plesso scolastico della primaria della nostra Frazione”.

Inizia così la nota del parroco di S. Lucia di Cava de’ Tirreni don Beniamino               D’Arco a seguito di quanto è stato pubblicato sulla vicenda della scuola della frazione metellinana.

“Finalmente -continua il parroco- è stato acclarato, quello che da anni anche il sottoscritto andava denunciando e cioè la necessità di urgenti lavori allo stabile. Contattato dall’Amministrazione Comunale, alla presenza del Comitato dei Genitori, mi è stata chiesta la disponibilità per l’utilizzo dell’Oratorio Parrocchiale, al fine di ricavarne 4 classi e allocarvi gli alunni durante la fase dei lavori di ristrutturazione dell’edificio. Ho dato la mia disponibilità all’utilizzo della struttura, chiedendo di conoscere nel dettaglio gli elementi dell’operazione al fine di poter organizzare le attività pastorali”.

“Se non fosse chiaro il mio pensiero e la mia disponibilità a venire incontro alle esigenze dei bambini, ai quali è giusto garantire una scuola sicura, efficiente e svolta in orari consoni che non sono certamente quelli pomeridiani -spiega don Beniamino- mi sento di ribadire, quello che in altre sedi ho già detto. E’ disponibile non solo l’Oratorio, ma anche il piano superiore del nuovo Centro Pastorale e addirittura, se fosse necessario, sono pronto, per assurdo, a mettere a disposizione anche la chiesa e trasformarla in aule per il tempo necessario”.

“Non dividiamoci -è l’amorevole e pressante esortazione di don Beniamino- con sterili e inutili polemiche, non facciamoci mettere l’uno contro l’altro, restiamo uniti nel chiedere la soluzione del problema a chi è preposto a farlo”.

“I bambini -conclude- le loro esigenze, la loro sicurezza e il diritto ad avere una scuola sicura e a norma sono il motivo per rimanere uniti e devono diventare lo stimolo per chi deve trovare strade realistiche e perseguibili che siano concrete e che non mutano da un giorno all’altro. Auguriamoci che ciò sia fatto quanto prima e in maniera reale e realizzabile”. (foto Gabriele Durante)                   

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