Cava, al Comune la giornata della spending review: buoni propositi, ma pochi fatti

Come diminuire le spese senza inficiare la qualità dei servizi? Come tagliare gli sprechi ed efficientare la spesa pubblica? A queste domande si è cercato di dare risposta durante il convegno che si è tenuto durante tutta la giornata di ieri nella salla Sala delle Cerimonie del Comune di Cava de’ Tirreni.

Tema centrale dell’incontro la revisione della spesa, argomento quanto mai attuale e mediaticamente sexy.Tra i partecipanti al dibattito il primo cittadino cavese Vincenzo Servalli, l’Assessore al Bilancio Adolfo Salsano, il moderatore Domenico Campeglia, il referente ALI- Italia Aperta Antonluca Cuoco, il dott. Alfonso Cesaro (nella foto), coordinatore del programma di revisione di spesa per il Comune di Cava, e gli autori del libro “Smart Spending” Ivo Allegro e Roberto Formato.

I due scrittori sono partiti da lontano, dagli anni ’70, quando già eminenti politici ed economisti italiani parlavano di rendere più razionale e produttiva la spesa pubblica. Col passare del tempo il settore pubblico è diventato sempre più un freno e non un pungolo allo sviluppo economico del paese, incidendo negativamente e pesantemente sia sul debito pubblico che sul PIL, e tra le tante misure che sono state adottate per porre un freno alla situazione quella più deleteria e sofferta è stata il costante e inesorabile smantellamento dello Stato Sociale.

La spending review, hanno continuato gli autori, è un’occasione per ripensare fortemente la spesa pubblica in un paese, l’Italia, che è il settimo per tassazione in Europa ma, ad una tassazione di tipo scandinavo non corrisponde un adeguato livello di qualità dei servizi. La situazione italiana è ai limiti del drammatico se si pensa che la spesa pubblica ammonta a 800 miliardi di euro e il debito sul PIL è del 134%. La riduzione degli sprechi dunque è necessaria se si vuole avere un futuro.

La giornata è stata anche l’occasione per presentare la proposta di spending review di Alfonso Cesaro, la quale, ha asserito il nostro primo cittadino, sarà utilizzata come strumento di lavoro di volta in volta, in relazione alle contingenze, e sarà riferimento durante tutto il mandato. In primis, il dott. Cesaro ha fatto notare che sono diminuite le spese per gli incarichi esterni, di contro però sono aumentate quelle per il riscaldamento e l’illuminazione. Sono state mostrate una serie di slide, ognuna delle quali focalizzata su uno specifico settore per analizzarne punti di forza e punti di debolezza.

Tra i settori da privilegiare per migliorare la performance sul piano dei costi, piuttosto che per tagliare, ci sono quello del personale pubblico, quello dei contenziosi in corso, quello dei condoni edilizi (le pratiche complessive sono 1859!) procedendo dove è possibile con una regolare sanatoria e quello dei rifiuti solidi urbani. Basti pensare che i costi per il 2014 in capo alla Metellia Servizi ammontano a 11 milioni 300 mila euro, mentre quelli in capo al Consorzio di Bacino Salerno 1, società consortile in liquidazione si aggirano intorno ai 2 milioni di euro.

Bisogna dunque lavorare sulle scelte che la pubblica amministrazione fa, considerando come periodo di riferimento non solo quello del mandato elettorale ma il medio e lungo termine, soprattutto in settori delicati e critici come le partecipate pubbliche e la raccolta dei rifiuti o la manutenzione del patrimonio pubblico.

I lavori si sono conclusi con i saluti finali del sindaco Servalli, il quale ha lodato il lavoro di Cesaro definendolo discreto ma concreto ed un’ottima base di partenza per operare sull’ottimizzazione e migliore utilizzazione delle risorse. Alcuni punti su cui già si sta lavorando sono i condoni edilizi (seicento già possono essere chiusi) e i contenziosi.

In conclusione, quella di ieri più che di fatti e di realizzazioni concrete, è stata una giornata di parole e buoni propositi. La montagna allora ha partorito il classico topolino? Potrebbe essere di sì. Diciamo che siamo alle premesse, il vero testo del libro della spending review al Comune metelliano deve essere ancora scritto. Non resta che attendere.