Auto ibride oltre il 2035, l’ipotesi Merz spinge le stime di mercato
Secondo una simulazione del Centro studi di Unimpresa, l’apertura del cancelliere tedesco Friedrich Merz alla possibilità di immatricolare auto ibride e modelli a combustione altamente efficienti anche dopo il 2035 potrebbe generare un incremento delle vendite tra il 5% e l’8% in Europa. L’effetto stimato è di circa 600.000 vetture aggiuntive nel 2036, con un beneficio economico vicino ai 18 miliardi di euro annui
L’ipotesi avanzata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz di consentire l’immatricolazione di veicoli ibridi e termici ad alta efficienza anche oltre il 2035 si discosta dal vincolo del “solo elettrico” previsto dalle attuali normative europee e, secondo Unimpresa, potrebbe avere effetti significativi sul mercato automobilistico.
Una simulazione del Centro studi stima un incremento delle vendite tra il 5% e l’8%, con un valore medio del 6% nel triennio successivo al 2035. Applicando questa percentuale ai volumi attesi per il 2036, pari a circa 10 milioni di vetture nello scenario di solo elettrico, si otterrebbero circa 600.000 immatricolazioni aggiuntive, con un beneficio economico vicino ai 18 miliardi di euro annui considerando un prezzo medio di 30.000 euro per vettura.
L’analisi evidenzia come un approccio più flessibile ridurrebbe la caduta temporanea dei volumi legata a una transizione troppo brusca, attenuerebbe il rischio di sovracapacità negli impianti e stabilizzerebbe il mix produttivo, offrendo alle piccole e medie imprese della filiera un arco temporale più ampio per diversificare attività e investimenti. Il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, ha sottolineato che la posizione di Merz introduce un elemento di realismo nel dibattito, ribadendo che consentire l’immatricolazione di auto ibride non significa rinunciare agli obiettivi climatici, ma garantire una transizione tecnica, industriale e sociale sostenibile.
Spadafora ha richiamato l’importanza della neutralità tecnologica per mantenere la competitività europea e ha rimarcato la necessità di accompagnare il cambiamento con prudenza e responsabilità, tutelando ambiente, occupazione e patrimonio industriale.
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