scritto da Francesca Faiella - 08 Febbraio 2025 14:56

Pontecagnano Faiano, stasera e domani “Gemito” di Antimo Casertano al Teatro Mascheranova

Il protagonista dello spettacolo è Vincenzo Gemito, uno degli artisti memorabili dell'800 napoletano, figura tormentata e alla continua ricerca della perfezione

Stasera 8 febbraio alle 20.30 e domani 9 alle 19.00 al Teatro Mascherannova di Pontecagnano va in scena “Gemito, l’arte d’ ‘o Pazzo” con Antimo Casertano, Daniela Ioia, Luigi Credendino, Ciro Kurush Giordano Zangaro.

Il protagonista dello spettacolo è Vincenzo Gemito, uno degli artisti memorabili dell’800 napoletano. Abbandonato alla nascita alla ruota degli esposti, studiò da autodidatta scultura, disegno e oreficeria tra i vicoli del centro storico della città partenopea. La sua arte, il suo modo di lavorare, ma soprattutto il suo modo di intendere e di vivere il lavoro sono stati alla base della ricerca e dell’approfondimento della sua intera opera per la stesura della sceneggiatura.

Vincenzo Gemito, infatti, nonostante continue conferme del suo talento, ha vissuto una vita tormentata e ossessionata dalla continua ricerca della perfezione e dal maniacale tentativo di lavorare non per la conquista del successo ma per la scoperta della verità fino a raggiungere  addirittura la reclusione in manicomio, avvenuta tra il 1886 e il 1888, e alla conseguente, una volta uscito, clausura domestica volontaria durata oltre venti anni. “Io non so centomila lire quante siano né m’importa di saperlo. Io non conosco il denaro, a me basta una pipa di tabacco e della creta. Mi basta il lavoro. Il resto è zero” : queste le parole dell’artista.

L’intento dello spettacolo, coprodotto da Compagnia Teatro Insania e Associazione Culturale NarteA , è quello di dare voce e narrare questa crisi, condivisibile da qualsiasi lavoratore, in qualsiasi ambito. Cosa porta alla rovina, cosa ci spinge al blocco emotivo, psichico e professionale? Fare arte, oggi è un lavoro? Quanto il lavoro dell’artista influisce sulle scelte personali e familiari?

Queste le domande che l’autore del testo, nonché attore in scena e regista, Antimo Casertano rivolge a sé stesso e al pubblico: ne scaturisce un lavoro che dà valore alla complessa figura di Gemito, ma soprattutto esplora questo delicatissimo e profondo momento che riguarda ogni “essere umano” da vicino che, cercando di ritrovarsi, sperimenta per dare un senso concreto all’arte, alla professione, al proprio lavoro.

Cavese, laureata in Letterature comparate alla Sapienza di Roma, insegna lettere in una scuola media di Cava. Ama la letteratura, il teatro e il lindy hop, si dedica al giornalismo per passione.

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