Biennale di Venezia: i Leoni d’oro tutti al femminile
Per la prima volta nella storia della Biennale di Venezia, un'artista trans ha ricevuto una menzione d'onore
Si chiama Chola Poblete ed è l’artista argentina che è stata insignita con una menzione d’onore alla Biennale di Venezia.
È la prima volta che questo accade alla Biennale nei confronti di un’artista trans. Chola Poblete, felice, ha commentato “spero di riuscire ad aprire altre porte in modo che altre persone come me possano conquistare spazi e liberarsi dalle etichette”. La seconda menzione è andata all’87enne Samia Halaby. Palestinese, è la pioniera dell’arte digitale. Dunque, Leoni d’Oro per queste due donne eccezionali. Samia Halaby è anche un’attivista. Ora vive a New York, pertanto, per l’attribuzione di questo riconoscimento si è collegata via skype. Chola Poblete è stata scelta dalla giuria per il suo notevole impegno nei temi transgender in relazione alle popolazioni indigene e del Sud America. Rappresenta in assoluto ‘la prima volta’ per un’artista trans alla Biennale di Venezia.
I Leoni alla carriera, invece, sono stati assegnati all’artista turca Nil Yalter e all’italiana ma immigrata in Brasile, Anna Maria Maiolino. Quest’ultima è italiana, calabrese, ma brasiliana di adozione. Ha dedicato il suo premio all’arte brasiliana dicendo “l’arte è come un’avventura per l’anima e io ci ho sempre creduto”. Ha vinto il Leone d’oro anche l’Australia per il monumentale albero genealogico della First Nation disegnato con il gesso.