Scuola chiusa per il Ramadan
Cosa ci sia di negativo in una decisione del genere sinceramente ci sfugge. Si tratta da un lato di tenere rispetto di una ricorrenza religiosa che riguarda la metà degli scolari, dall'altra consentire il regolare svolgimento dell'attività didattica per tutti , compresi gli alunni di religione musulmana
La scuola Iqbal Masiq di Pioltello, in provincia di Milano, chiude per il Ramadan. L’istituto comprensivo intitolato al bimbo pakistano simbolo della lotta alla schiavitù minorile chiuderà i cancelli il 10 aprile. La decisione è stata presa dal consiglio di istituto dieci mesi fa, tant’è che quest’anno, a settembre, gli scolari sono entrati a scuola un giorno prima. Il motivo di questa chiusura per il Ramandan? La metà degli alunni sono di altra nazionalità, in buona parte di religione islamica. Apriti cielo, le polemiche sono furiosamente divampate. Cosa ci sia di negativo in una decisione del genere sinceramente ci sfugge. Si tratta da un lato di tenere rispetto di una ricorrenza religiosa che riguarda la metà degli scolari, dall’altra consentire il regolare svolgimento dell’attività didattica per tutti , compresi gli alunni di religione musulmana. Non solo. Rispettare le tradizioni di una religione, in questo caso quella musulmana, significa educare al rispetto delle altre religioni, compresa la nostra. C’è di più. Molti di questi ragazzi prenderanno con il tempo la cittadinanza italiana. E magari alcuni di loro diventeranno campioni nello sport, a partire dalla nazionale italiana di calcio. Di questi italiani acquisiti saremo orgogliosi e li applaudiremo senza guardare al colore della loro pelle e al loro credo religioso. Oggi, invece, ci scandalizziamo di dare loro l’opportunità di festeggiare il Ramandano con la scuola chiusa per la ricorrenza. Certo che siamo proprio strani… per non dire peggio.