scritto da Pasquale Petrillo - 17 Gennaio 2025 08:52

Riforma della giustizia e il progressismo conservativo della Sinistra

Questo non vuol dire che la riforma non sia migliorabile o che non sia legittimo opporvisi contestandola nel merito. Altra cosa è fare allarmismo e rilasciare dichiarazioni fuori dalla grazia di Dio

foto Giovanni Armenante

Ieri c’è stato il primo via libera alla riforma costituzionale sulla separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri, sull’Alta Corte che li valuterà, sul doppio Csm e i suoi componenti estratti con sorteggio. Oltre ai parlamentari della maggioranza di centrodestra hanno votato a favore anche quelli di Azione e di +Europa. I renziani, pur favorevoli, si sono astenuti. Levata di scudi da parte dell’opposizione. L’ex superprocuratore Cafiero De Raho (M5S) denuncia che la riforma «indebolisce autonomia e indipendenza». Debora Serracchiani (PD) accusa che «si vuole smantellare la Costituzione con intento punitivo». Mentre  Angelo Bonelli di Alternativa Verdi e Sinistra parla di «svolta autoritaria». In tutta onestà, sembrano esagerazioni. Parlare addirittura di svolta autoritaria è qualcosa di semplicemente assurdo, ma anche vergognoso. Questo non vuol dire che la riforma non sia migliorabile o che non sia legittimo opporvisi contestandola nel merito. Altra cosa è fare allarmismo e rilasciare dichiarazioni fuori dalla grazia di Dio. Quel che piuttosto preoccupa è il sempre più profondo conservatorismo che anima la sinistra italiana. Qualcuno parla di progressismo conservativo. In altri termini, un progressismo di facciata, ma nei fatti conservatore in modo arcigno fino a diventare retrivo e per certi versi addirittura reazionario.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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