Patrick Zaki, italiani brava gente!
l ricercatore dell’Università di Bologna ha scelto di arrivare in Italia con un volo di linea. Ha rifiutato sia il volo di Stato che di farsi
Graziato dal presidente egiziano Al Sisi, soprattutto per le pressioni avute dal governo italiano, Patrick Zaki torna in Italia. Il ricercatore dell’Università di Bologna ha scelto di arrivare in Italia con un volo di linea. Ha rifiutato sia il volo di Stato che di farsi fotografare con le autorità, in pratica con Meloni e Tajani, al suo rientro in Italia. Ad onor del vero, subito dopo la sua scarcerazione, Zaki ha ringraziato il governo e la diplomazia italiana. A cominciare dai delegati diplomatici che sono stati presenti a tutte le udienze. Poi, come dire, arrivederci e grazie. Ingrato e maleducato, come ha sottolineato qualcuno? Forse. Tuttavia, va rispettata la scelta del giovane egiziano. Immaginiamo, però, quali saranno state in proposito le reazioni delle autorità egiziane. Quelle del paese di Patrick Zaki. Forse stanno ridendo sotto i baffi, compreso il presidente Al Sisi. Magari, senza dirlo ovviamente, penseranno che ben gli sta agli italiani. Si sono strappati le vesti per difendere e far liberare un cittadino egiziano. E per tutta riconoscenza quel ribelle criminale di Zaki si è rifiutato perfino di farsi fotografare con le massime autorità del governo italiano. Quelle che sono andato a perorare la sua causa. Di un cittadino egiziano presso le autorità egiziane. Pazienza. Noi italiani siamo dei generosi. Non siamo forse gli italiani brava gente? Peccato che ancora oggi non siamo riusciti a venire a capo della vicenda di Giulio Regeni, scomparso in Egitto nel 2016. Ad oggi, Giulio Regeni non ha ancora avuto giustizia. Molto probabilmente i responsabili della sua morte sono alcuni esponenti dei servizi segreti egiziani. Protetti, finora, dalle stesse autorità che hanno ora condannato, poi graziato e scarcerato Patrick Zaki.