scritto da Pasquale Petrillo - 09 Ottobre 2024 08:57

Omaggio ai giornalisti inviati di guerra

Ai giornalisti corrispondenti di guerra, di qualsiasi nazionalità, va la nostra solidarietà e apprezzamento. Le guerre -senza di loro, senza i rischi quotidiani che corrono- sarebbero mute e ignorate

foto Giovanni Armenante

Non è mai stato facile e mai lo sarà essere giornalista vero, soprattutto poi in zona di guerra. Ieri, la notissima giornalista della Rai Lucia Goracci, inviata del Tg3, in assoluto tra le più brave nelle diverse zone calde del pianeta, ha rischiato di brutto. La sua troupe è stata aggredita e inseguita in un villaggio a nord di Sidone, nel Sud del Libano. Nel corso di queste fase concitate l’autista della troupe, Ahmad Akil Hamzeh, si è accasciato a terra. Un attacco di cuore, di sicuro per lo spavento. E per il povero collaboratore, da anni al servizio della Rai, non c’è stato nulla da fare. In questi stessi giorni, la Russia di Putin vuole arrestare due giornalisti italiani della Rai. Stefania Battistini e l’operatore Simone Traini sono accusati di essere entrati illegalmente in territorio russo. In pratica, i due giornalisti hanno fatto il loro dovere di corrispondenti di guerra. Hanno cioè realizzato un reportage dalla regione di Kursk al seguito delle truppe ucraine. Verrebbe da ridere per questo mandato di arresto. Non è proprio il caso, però. I russi non hanno lo stesso metro di misura per quanto riguarda l’informazione. Anzi, in generale, la libertà in Russia è un lusso come lo era ai tempi sovietici. Ai giornalisti corrispondenti di guerra, di qualsiasi nazionalità, va la nostra solidarietà e apprezzamento. Le guerre -senza di loro, senza i rischi quotidiani che corrono- sarebbero mute e ignorate. Gli inviati di guerra sono i nostri occhi e le nostre orecchie. I loro racconti fanno luce sulle atrocità dei conflitti e impediscono efferatezze maggiori. Quando uno di loro ci rimette la vita, non li piangono solo i loro cari. A dolersi sono anche la democrazia, la libertà e la pace.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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