scritto da Pasquale Petrillo - 15 Febbraio 2024 09:53

Marco Pantani, ancora vivo il mito del Pirata

Il ciclismo è una disciplina sportiva dura, fatta di fatica. Il ciclismo moderno, per tanti motivi, lo è molto meno rispetto a quello di un passato che sembra essere leggendario. Eppure Pantani ha il merito di aver fatto rivivere a più di una generazione di italiani il ciclismo eroico

foto Giovanni Armenante

A vent’anni dalla sua prematura scomparsa, Marco Pantani resta nei cuori degli italiani che hanno ammirato le sue imprese di ciclista. E che gli sono rimasti comunque fedeli e grati anche nelle sue cadute. Un mito che resiste al tempo, quello del Pirata. Un campione vero, un uomo ancora più vero. La sua morte così come le sue vicende umane e sportive legate al doping, restano avvolte in un alone di mistero, ma non hanno intaccato il fascino di un ciclismo epico che, nonostante tutto, continua ad incarnare. Il ciclismo è una disciplina sportiva dura, fatta di fatica. Il ciclismo moderno, per tanti motivi, lo è molto meno rispetto a quello di un passato che sembra essere leggendario. Eppure Pantani ha il merito di aver fatto rivivere a più di una generazione di italiani il ciclismo eroico, quello del Campionissimo, l’inarrivabile Fausto Coppi, o del toscanaccio più buono e simpatico com’era il mitico Gino Bartali. E di sicuro nel nostro Pantheon non sfigura di comparire con campioni come Felice Gimondi ed Eddy Merckx. La sua inaspettata, triste e solitaria morte in un anonimo residence romagnolo, ha contribuito a far di lui un eroe moderno. E il suo mito resta vivo. Oltre la morte.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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