Le elezioni russe e le corbellerie di Salvini
Resta da capire se Salvini fa certe affermazioni perché ci crede e sono quindi il risultato di un ragionamento politico, oppure sono semplicemente dovute alla sua approssimazione politica e culturale
Le dichiarazioni sulle elezioni russe del vice premier e ministro Matteo Salvini, leader della Lega, lasciano sconcertati. «Han votato e ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre ragione, ovunque voti». E ancora: «Le elezioni fanno sempre bene, sia quando uno le vince che quando uno le perde». Così Salvini. La Lega, qualche ora dopo, con un comunicato ha cercato di rimediare correggendo il tiro. Inutilmente, però. Le parole di Salvini sulle elezioni russe, infatti, non lasciavano adito a dubbi. A questo punto, resta da capire se Salvini fa certe affermazioni perché ci crede e sono quindi il risultato di un ragionamento politico, oppure sono semplicemente dovute alla sua approssimazione politica e culturale. Per dirla tutta, Salvini dice certe cose perché le pensa o semplicemente ignora, si spera volutamente, in che condizioni e clima è stato chiamato a votare il popolo russo? In ogni caso, quel che afferma il leader leghista è di una gravità inaudita e imbarazzante. A liquidare Salvini è stato il suo collega di governo e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha ricordato la vicenda del dissidente Navalnyj. «Le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e violente. Escluso Navalnji di fatto con un omicidio, non c’erano candidati e avversari di Putin. Abbiamo visto le immagini dei soldati russi entrare dentro i seggi per vedere come votava la gente. Non mi sembra che siano elezioni che rispettano i criteri che rispettiamo noi». Perfetto. Sintetica descrizione di quel che è appena accaduto in Russia. Non c’è altro da aggiungere alle parole di Tajani. Restano, purtroppo, le corbellerie politiche di Salvini. Scolpite nella pietra. A futura memoria.