scritto da Pasquale Petrillo - 24 Gennaio 2025 08:51

La vicenda Almasri e il cinismo della politica

Il governo Meloni, come accaduto in altre occasioni simili nei decenni passati, ha preferito non avere guai con la Libia. In particolare, di non mettere a rischio la cooperazione italo-libica nel contrasto all’immigrazione clandestina

foto Giovanni Armenante

L’arresto a Torino su richiesta della Corte penale internazionale dell’Aia, il rilascio e il rimpatrio con volo militare del generale libico Najeem Osema Almasri, capo della polizia giudiziaria di Tripoli, è la vicenda su cui da qualche giorno si concentra l’attenzione politica. E’ di certo un brutto pasticcio che coinvolge il governo Meloni. Questo non toglie che sia quantomeno strano che Almasri fosse in giro per l’Europa dai primi di gennaio, ma il mandato di cattura è stato firmato e trasmesso solo quando il generale libico è arrivato in Italia. Ad ogni modo, Almasri non è certo uno stinco di santo, tutt’altro. Il governo Meloni, come accaduto in altre occasioni simili nei decenni passati, ha preferito non avere guai, in questo caso con la Libia. In particolare, di non mettere a rischio la cooperazione italo-libica nel contrasto all’immigrazione clandestina. In altre parole, ha scelto di fare gli interessi nazionali per quanto disdicevole e contestabile possa essere questa decisione. L’opposizione fa legittimamente la sua parte, ovviamente. E fa bene. Sta di fatto, però, che la vicenda Almasri non rappresenta una priorità per il nostro Paese. Cinismo? Sì. Inutile negarlo. La politica internazionale e la diplomazia, però, sono spesso costrette ad operare nella più insensibile spregiudicatezza. E anche questo è inutile negarlo.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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