scritto da Pasquale Petrillo - 10 Maggio 2024 08:51

La ministra Roccella e i pericoli della sopraffazione

Quando si impedisce a chicchessia di parlare siamo alla sopraffazione. Si è in presenza, quindi, di un atteggiamento proprio di chi è un fascista e non un democratico

foto Giovanni Armenante

La ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità,  Eugenia Roccella, ieri non ha potuto tenere il suo intervento agli Stati generali della natalità per la contestazioni di un gruppo di giovani. La ministra si è così trovata costretta a lasciare il convegno. Immediate le reazioni del mondo politico così come la telefonata di Mattarella alla ministra Roccella, con la quale le ha  espresso la sua solidarietà sottolineando che  «voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione». Giusto, e non poteva essere diversamente. In democrazia la contestazione, a maggior ragione nei confronti di chi rappresenta il potere, è un diritto sacrosanto. I giovani, quindi, avevano tutto il diritto di contestare la ministra. E hanno fatto non bene, bensì benissimo. Non fino al punto però di impedire alla ministra di tenere il suo intervento. E quindi di consentirle di dire la propria opinione, legittima quantunque non condivisibile. Quando si impedisce a chicchessia di parlare siamo alla sopraffazione. Si è in presenza, quindi, di un atteggiamento proprio di chi è un fascista e non un democratico. Se continuiamo a tollerare e/o a favorire questi comportamenti e il verificarsi di simili episodi, il rischio è un arretramento della democrazia. Non solo. Il pericolo maggiore sarà quello di ritrovarci all’improvviso in un clima di scontro sempre più incontrollabile e infuocato. La storia è maestra. Meglio non ignorare i suoi insegnamenti.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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