La corsa alle armi
Sono aumentati in generale e in modo consistenti gli ordinativi di armi. Nello stesso tempo, i Paesi europei hanno importato nel 2022 il doppio del quantitativo di armi rispetto ai cinque anni precedenti
L’invasione russa dell’Ucraina ha determinato una vera e propria corsa agli armamenti. E siamo appena agli inizi. Sono aumentati in generale e in modo consistente gli ordinativi di armi. Nello stesso tempo, i Paesi europei hanno importato nel 2022 il doppio del quantitativo di armi rispetto ai cinque anni precedenti. I produttori statunitensi sono quelli che ne hanno beneficiato di più, aumentando il loro export di armi del 17%. Tutti i numeri indicano che nel mondo ci si sta armando sempre di più. Dagli Usa alla Cina, dalla Russia all’Europa. Più armi si producono più soffiano i venti di guerra. Viene da chiedersi: quale mondo vogliamo consegnare ai nostri giovani? Abbiamo già dimenticato le distruzioni, i morti e le sofferenze del secondo conflitto mondiale? Le tragedie belliche del secolo scorso restano solo pagine mute nel libro della storia? Si vis pacem, para bellum dicevano i romani, che di guerre vivevano. Insomma, «se vuoi la pace, prepara la guerra». In altre parole, popoli armati fino ai denti. Molto probabilmente i romani non avevano torto del tutto, ma dopo duemila anni possiamo ancora rassegnarci all’ineluttabilità della guerra? Di sicuro, non dobbiamo rassegnarci e lottare come singoli e come nazioni per soluzioni pacifiche, che diano sicurezza e prosperità all’umanità.