scritto da Pasquale Petrillo - 30 Aprile 2024 09:05

La banda di Giorgia

E' il racconto di quella che potrebbe essere definita la banda, politica ovviamente, di Giorgia Meloni. La banda di una leader capace e popolare che spesso vive la solitudine per essere circondata da personaggi non affatto alla sua altezza

foto Giovanni Armenante

«Ogni giorno che manda il Cielo, sulla scrivania di Giorgia Meloni atterra un problema, una gaffe, una stupidata, un colpo di arroganza provocata, scatenata da una folla di personaggi maldestri, perfidi, modesti, tutti destrorsi, tutti diventati — grazie al successo politico di lei — deputati, sottosegretari, ministri, dirigenti pubblici, manager. Un’umanità spesso scioccamente ossequiosa, preoccupata di non deludere Giorgia e, quindi, un po’ fantozziani e un po’ caporali di giornata…”. E’ uno dei più gustosi passaggi di un articolo del Correre della Sera di oggi, a firma di Fabrizio Ronconi clicca qui per leggere. Alquanto veritiero, però. Forse eccessivo, tuttavia. E’ il racconto di quella che potrebbe essere definita la banda, politica ovviamente, di Giorgia Meloni. La banda di una leader capace e popolare che spesso vive la solitudine per essere circondata da personaggi non affatto alla sua altezza. E’ lo scotto, d’altronde, che paga un partito arrivato al potere dopo decenni di opposizione. Peggio ancora, di essere stato relegato da sempre ai margini della vita politica. Questa è, comunque, l’attuale classe dirigente del Paese. Oddio, le altre che l’hanno preceduta non è che siano state migliori ed abbiano combinato granché. Anzi. Si è salvato più d’uno, è vero. Molti di loro erano più scafati e avvezzi alla cosa pubblica. Nell’insieme, però, non hanno dato prove mirabolanti. Tant’è che poi la Meloni, Giorgia, li ha spazzati via tutti. Democraticamente. Con il voto delle urne. La cosa può piacere o meno, ma questo è. Almeno per adesso.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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