Il film della Cortellesi giudicato un’opera di scarso valore
E' di questi giorni la polemica sulla mancata assegnazione dei fondi pubblici per realizzare il film da parte della Commissione del ministero della Cultura
“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi è un successo cinematografico di grandissime dimensioni, ma è soprattutto uno dei film più belli degli ultimi anni. Triste, educativo, rievocativo, struggente e nello stesso tempo divertente. Un’opera a dir poco strepitosa, che dà centralità alla donna. Alla sua condizione passata che purtroppo, per certi aspetti, si riverbera tuttora. E’ un film che racconta un storia incentrata sulla violenza contro le donne. Una violenza passata che però è tuttora presente. Per dirla tutta, un capolavoro. E’ di questi giorni la polemica sulla mancata assegnazione dei fondi pubblici per realizzare il film da parte della Commissione del ministero della Cultura. Il film era stato dichiarato un’«opera di scarso valore». Succede, una svista è possibile. Sta di fatto che la Commissione in questione era stata nominata dal precedente governo, per l’esattezza dal ministro Franceschini del PD. Immaginiamo, invece, che a nominare la commissione in questione fosse stato il governo Meloni con il ministro Sangiuliano. Sarebbe di sicuro diventato un affare di Stato. Non aggiungiamo altro.