scritto da Pasquale Petrillo - 06 Dicembre 2023 08:52

I numeri ballerini dei femminicidi in Italia

Il problema nasce a partire dal Codice Penale che non identifica il femminicidio come un preciso reato. Insomma, manca una definizione puntuale dal punto giuridico, ma anche da quello statistico

foto Giovanni Armenante

«Sono 110? Oppure 88? O addirittura 40? Quanti sono stati davvero i femminicidi in Italia dall’inizio del 2023 fino al momento in cui scriviamo?». A chiederselo è la giornalista Elisa Messina in un servizio pubblicato dal Corriere della Sera. La domanda non è affatto peregrina considerata la delicatezza, l’importanza e la gravità del fenomeno. «Come è possibile che su un dato apparentemente così oggettivo e terribile ovvero la conta delle donne vittime di delitti di genere, ovvero, uccise in quanto donne, da uomini, ci possa essere discordanza?», si chiede ancora Elisa Messina. Il problema nasce a partire dal Codice Penale che non identifica il femminicidio come un preciso reato. Insomma, manca una definizione puntuale dal punto giuridico, ma anche da quello statistico, del triste fenomeno del femminicidio. Un fatto è certo, oltre qualsiasi sottigliezza: la morte violenta di decine e decine di donne per mano dell’uomo. Poi, che il fatto vada incasellato in un modo o in un altro, in base a differenti criteri di selezione, lascia davvero il tempo che trova. E che l’assassino sia un marito o un fidanzato o un estraneo, un italiano o uno straniero, non cambia purtroppo l’esito della violenza. La morte di una donna. Comunque.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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