scritto da Pasquale Petrillo - 31 Maggio 2024 08:55

Giacomo Matteotti, martire del fascismo

Fratelli d'Italia ha da tempo prese le distanze dal MSI, tuttavia, i suoi esponenti non si sono mai dichiarati antifascisti. Una contraddizione stridente, quest'ultima, avendo giurato fedeltà alla Repubblica sulla  Costituzione, antifascista anche nelle virgole

foto Giovanni Armenante

Ieri alla Camera dei deputati c’è stato il ricordo dell’omicidio fascista di Matteotti. Cento anni fa, il 30 maggio 1924, il leader e  segretario del Partito Socialista Unitario, tenne il suo ultimo discorso alla riapertura del parlamento. Denunciò i brogli elettorali compiuti dai fascisti. Questo gli costò la vita. Una squadraccia fascista lo rapì e lo uccisi appena 11 giorni dopo. «Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee», ha dichiarato la premier Meloni in un passaggio di una sua nota. «In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni» ha evidenziato ancora Meloni. E poi: «La lezione di Matteotti ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, e non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico». Parole importanti e significative per la leader di un partito che trae le sue origini dal MSI, fondato da ex fascisti e repubblichini. Certo, Fratelli d’Italia ha da tempo prese le distanze dal MSI, tuttavia, i suoi esponenti non si sono mai dichiarati antifascisti. Una contraddizione stridente, quest’ultima, avendo giurato fedeltà alla Repubblica sulla  Costituzione, antifascista anche nelle virgole. Per questo assumono un significato particolare il ricordo di Matteotti e le parole di Giorgia Meloni. Un passaggio su tutti, quando afferma che fu «ucciso da squadristi fascisti per le sue idee». A cent’anni dal suo martirio forse Matteotti sta rendendo un ultimo servigio al suo Paese contribuendo ad una pacificazione, tuttora complicata, sui valori della Resistenza e dell’antifascismo? Speriamo di sì. Sarebbe ora. Fare i conti con la storia è essenziale per vivere bene il presente e costruire un futuro migliore.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

Una risposta a “Giacomo Matteotti, martire del fascismo”

  1. 31.05.2024 – By Nino Maiorino – Caro Direttore, giustamente Gioegia Meloni ha commemorato, con belle parole, il sacrificcio di Giacomo Matteotti, dimostrando di aver preso le distanze dal partito al quale, purtroppo, si ispira e dal quale proviene. Dovrebbe fare un ulteriore passo, vale a dire rinnegare la sua origine, fino a quando non lo fa rimane un vulnus insanabile, anche per la zavorra che la circonda, a partire dal Presidente del Senato il quale non solo non ha mai rinnegato le sua origine e la sua fede, ma anzi se ne vanta: non dimentichiamo che La Russa si è ispirato a coloro che ammazzarono Giacomo Matteotti, probabilmente condivide quel delitto, non avendolo mai condannato. Se la Meloni facesse pulizia intorno a se, e si liberasse anche delle palle al piede della parentela (Lollobrigida e Co.) veramente potrebbe governare per un bel pezzo, creerebbe nel nostro paese una destra moderna e lungimirante.

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