Giacomo Matteotti, martire del fascismo
Fratelli d'Italia ha da tempo prese le distanze dal MSI, tuttavia, i suoi esponenti non si sono mai dichiarati antifascisti. Una contraddizione stridente, quest'ultima, avendo giurato fedeltà alla Repubblica sulla Costituzione, antifascista anche nelle virgole
Ieri alla Camera dei deputati c’è stato il ricordo dell’omicidio fascista di Matteotti. Cento anni fa, il 30 maggio 1924, il leader e segretario del Partito Socialista Unitario, tenne il suo ultimo discorso alla riapertura del parlamento. Denunciò i brogli elettorali compiuti dai fascisti. Questo gli costò la vita. Una squadraccia fascista lo rapì e lo uccisi appena 11 giorni dopo. «Oggi siamo qui a commemorare un uomo libero e coraggioso ucciso da squadristi fascisti per le sue idee», ha dichiarato la premier Meloni in un passaggio di una sua nota. «In quel discorso, Matteotti difese la libertà politica, incarnata nella rappresentanza parlamentare e in libere elezioni» ha evidenziato ancora Meloni. E poi: «La lezione di Matteotti ci ricorda che la nostra democrazia è tale se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto, sulla libertà, e non sulla violenza, la sopraffazione, l’intolleranza e l’odio per l’avversario politico». Parole importanti e significative per la leader di un partito che trae le sue origini dal MSI, fondato da ex fascisti e repubblichini. Certo, Fratelli d’Italia ha da tempo prese le distanze dal MSI, tuttavia, i suoi esponenti non si sono mai dichiarati antifascisti. Una contraddizione stridente, quest’ultima, avendo giurato fedeltà alla Repubblica sulla Costituzione, antifascista anche nelle virgole. Per questo assumono un significato particolare il ricordo di Matteotti e le parole di Giorgia Meloni. Un passaggio su tutti, quando afferma che fu «ucciso da squadristi fascisti per le sue idee». A cent’anni dal suo martirio forse Matteotti sta rendendo un ultimo servigio al suo Paese contribuendo ad una pacificazione, tuttora complicata, sui valori della Resistenza e dell’antifascismo? Speriamo di sì. Sarebbe ora. Fare i conti con la storia è essenziale per vivere bene il presente e costruire un futuro migliore.
31.05.2024 – By Nino Maiorino – Caro Direttore, giustamente Gioegia Meloni ha commemorato, con belle parole, il sacrificcio di Giacomo Matteotti, dimostrando di aver preso le distanze dal partito al quale, purtroppo, si ispira e dal quale proviene. Dovrebbe fare un ulteriore passo, vale a dire rinnegare la sua origine, fino a quando non lo fa rimane un vulnus insanabile, anche per la zavorra che la circonda, a partire dal Presidente del Senato il quale non solo non ha mai rinnegato le sua origine e la sua fede, ma anzi se ne vanta: non dimentichiamo che La Russa si è ispirato a coloro che ammazzarono Giacomo Matteotti, probabilmente condivide quel delitto, non avendolo mai condannato. Se la Meloni facesse pulizia intorno a se, e si liberasse anche delle palle al piede della parentela (Lollobrigida e Co.) veramente potrebbe governare per un bel pezzo, creerebbe nel nostro paese una destra moderna e lungimirante.