Ex malo bonum, dalla Meloni a Sant’Agostino
Come spesso accade, non sempre tutto il male viene per nuocere. Come insegna Sant’Agostino, ex malo bonum. Insomma, il bene può venire anche da ciò che rappresenta il male

E’ indubbio che la nostra premier Giorgia Meloni ha svolto un ruolo molto attivo e determinante nella riunione del Consiglio europeo di ieri. Un incontro dove è stata affermata «la necessità di aumentare in modo sostanziale le spese per la difesa». Meloni ha chiarito come sia preferibile parlare di sicurezza, difesa e infrastrutture piuttosto che di riarmo. Potrebbe sembrare un gioco di parole, ma non lo è dal momento che la situazione internazionale richiede scelte e comportamenti molti diversi rispetto ad un passato anche recente. Da un lato, infatti, l’indiscutibile atteggiamento aggressivo della Russia di Putin. Dall’altra, le scelte di politica estera e militare dell’America del presidente Trump, che non intende più essere il guardiano della sicurezza del Vecchio Continente. Dalla riunione di ieri, sono emersi anche due altri importanti risultati. Il primo, è che ogni paese dell’Unione sceglierà se utilizzare i fondi della coesione per le spese militari. E noi italiani non intendiamo farlo. Il secondo, è che le spese militari non entreranno nel calcolo del deficit. In questo modo, potranno essere superati i limiti imposti dal Patto di Stabilità. Non solo. In prospettiva, si punta da arrivare anche a una revisione organica del Patto di Stabilità. Per la Meloni, infatti, la sua revisione non dovrebbe riguardare solo la difesa, ma anche altri settori, a partire dalla competitività. In conclusione, come spesso accade, non sempre tutto il male viene per nuocere. Come insegna Sant’Agostino, ex malo bonum. Insomma, il bene può venire anche da ciò che rappresenta il male.