scritto da Pasquale Petrillo - 25 Aprile 2024 08:57

25 Aprile, una festa che divide e non unisce

A quasi ottant'anni da quel 25 aprile del 1945 ancora questa memoria non è diventata comune. E' ancora, purtroppo, motivo di divisioni e polemiche

foto Giovanni Armenante

Oggi è la Festa della Liberazione. In assoluto rappresenta la celebrazione dei valori fondanti della nostra democrazia. E’ la festa civile più importante. In questo giorno si celebrano i valori, i principi, la cultura (meglio ancora le culture politiche) e l’etica con cui è stata scritta la nostra Costituzione repubblicana. Certo, è la festa di una vittoria, quella della libertà e della democrazia sul nazifascismo. Una vittoria cui concorsero in mondo decisivo i cittadini in armi, i partigiani che combatterono le truppe tedesche e le milizie fasciste. E’ la festa, quindi, del riscatto di un popolo che per due decenni si era lasciato ammaliare dalla dittatura di Mussolini. E’ però anche la sconfitta di una cultura politica liberticida e violenta, repressiva e antidemocratica. Questi i fatti storici, incontestabili e incontrovertibili. A quasi ottant’anni da quel 25 aprile del 1945, però, ancora questa memoria non è diventata comune. E’ ancora, purtroppo, motivo di divisioni e polemiche. Sarebbe ora di voltare pagina. Smetterla quindi con le reticenze e le verità inespresse di una parte e l’appropriazione forzosa dell’altra parte che fa dell’antifascismo un’impropria arma di polemica politica buona per tute le occasioni. E’ assurdo che ancora oggi questa festa veda degli sconfitti e dei vincitori tra quelli che nel 1945 non erano ancora nati. Al momento, tuttavia, questa necessità di una memoria condivisa appare solo un pio desiderio. Il 25 Aprile resta una festa che divide e non unisce. Continuiamo, infatti, ad avvelenare e svilire la festa più bella che tutti gli italiani dovrebbero celebrare con animo lieto. E’ la festa per ricordare quanti, anche a costo della propria vita, ci hanno regalato quella libertà che oggi godiamo. Tutti. A destra come a sinistra.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

2 risposte a “25 Aprile, una festa che divide e non unisce”

  1. Il 25 aprile e’ divisivo solo per i fascisti, per chi non vuole fare i conti con la fine del fascismo. La liberazione fu un moto di popolo cui contribuirono italiani di fede politica e orientamento diverso, ma fu contro i fascisti e i nazisti.

  2. «La nostra Costituzione è antifascista nell’anima, perché proclama una serie di diritti fondamentali inviolabili, come la libertà di voto, il pluralismo dei partiti, un sistema di divisione e bilanciamento dei poteri dello Stato, tutti elementi che contrastano con l’idea che era stata del fascismo di partito unico, di stato gerarchico, di assenza di elezioni e pluralismo”. Alfonso Celotto, professore di diritto costituzionale Università Roma Tre.
    Il 25 aprile é una festa inclusiva, é la festa degli italiani che si riconoscono nell’ idea di Stato racchiusa nella nostra Costituzione. Il 25 aprile é una festa divisiva solo per chi ripudia quell’ idea di cosí grande libertà che consente la libertà di parola anche ai fascisti, gli unici per i quali il 25 aprile é divisivo.

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