David Sassoli, la morte di un grande europeo e italiano
David Sassoli, la morte di un grande europeo e italiano
Il nostro giornale non può non ricordare e dare il suo saluto ad un uomo come David Sassoli, prematuramente scomparso per gravi problemi di salute, che ha lasciato una impronta indelebile in Italia e in Europa, tanto da aver ricevuto riconoscimenti di affetto e di stima da parte di tutti, familiari, amici, politici italiani e stranieri, nonché dal mondo giornalistico del quale è stato un grande rappresentante.
E, in quanto appartenenti a questo mondo, siamo doppiamente addolorati, perché non è venuto a mancare solo il parlamentare, il cattolico profondamente legato alla gente, e molto amico degli umili, degli ultimi, per i quali anche da Presidente del Parlamento europeo si è battuto, ma anche un nostro collega, che ci rende particolarmente orgogliosi di appartenere a questa categoria.
Diremmo che l’appartenenza di Sassoli al mondo del giornalismo, riabilita questo mondo da personaggi che, purtroppo, passano le loro giornate a squalificarlo, a renderlo inviso a tanti.
David Sassoli si è spento l’11 gennaio 2022, a soli 65 anni ad Aviano, dove era da qualche settimana ricoverato per l’aggravamento delle sue condizioni di salute.
Era nato il 30 maggio 1956 a Firenze, ed è stato politico italiano, giornalista e conduttore TV, e infine politico europeo: in tale ruolo ha dato lustro al nostro paese, che ha saputo rappresentare alla grande, come unanimemente riconosciuto nell’UE. All’inizio del mese di luglio 2019 è stato eletto presidente del Parlamento europeo.
Prima di dedicarsi alla politica David Maria Sassoli è stato un giornalista e conduttore televisivo.
In ambito giornalistico è stato vicedirettore del TG1 dal 2006 al 2009. Si è poi candidato con il Partito Democratico ed è stato eletto come parlamentare europeo nella legislatura 2009-2014. In questo periodo Sassoli è stato scelto come capo della delegazione PD all’interno dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.
Dopo la riconferma alle elezioni Europee del 2014 e quelle successive del 2019, ha ricoperto la carica di vicepresidente del Parlamento europeo dal 18 gennaio 2014 al 3 luglio 2019.
In questo arco di tempo è stato chiamato anche a sostituire il presidente del parlamento Antonio Tajani; il 3 luglio 2019, è stato nominato nuovo presidente del Parlamento europeo.
La carriera giornalistica di David Sassoli inizia dopo l’università. Conseguita la laurea alla Facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri dell’Università di Firenze, collabora con piccoli giornali e agenzie di stampa.
Passa, poi, alla redazione romana del quotidiano “Il Giorno”. Qui lavora per sette anni seguendo i principali avvenimenti politici e di cronaca. L’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti avviene il 3 luglio 1986.
Nel 1992 David Sassoli si trasferisce dalla carta stampata alla televisione, dove lavora come inviato di cronaca per il TG3.
Nello stesso periodo collabora con il giornalista e conduttore Michele Santoro nei programmi “Il rosso e il nero” e “Tempo reale”.
Quattro anni più tardi, nel 1996, Sassoli conduce su Rai 2 “Cronaca in diretta”, una trasmissione pomeridiana contenitore d’informazione. Successivamente gli viene affidata la conduzione di “Prima”, rotocalco quotidiano del Tg1. Scala così le reti Rai, dalla terza rete fino alla prima.
Diviene conduttore dell’edizione delle 13.30 del TG1 e successivamente di quella principale delle 20.00.
Con l’avvento della direzione di Gianni Riotta, David Sassoli diventa vicedirettore del telegiornale, nonché dei settimanali di approfondimento “Speciale TG1”, in onda la domenica sera, e “Tv7”, in onda il venerdì sera, che conduce in alternanza con il direttore Riotta stesso.
Decide di entrare in politica in occasione delle elezioni del Parlamento Europeo del 6 e 7 giugno 2009. Si candida nelle file del Partito Democratico: è capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale. Alle elezioni risulta il primo eletto della circoscrizione Italia Centrale. Diventa così Capogruppo del Partito Democratico all’Europarlamento.
Nel 2012 ufficializza la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico per diventare il nuovo sindaco di Roma: alla primarie viene però superato da Ignazio Marino.
Due anni più tardi David Sassoli si ricandida alle Elezioni europee con il PD nella circoscrizione del Centro: viene rieletto.
All’inizio del mese di luglio 2014 viene eletto Vicepresidente del Parlamento europeo con 393 voti: è il secondo più votato in quota PD-PSE.
Si candida ancora alle Elezioni europee del 2019 con il PD nella circoscrizione del Centro: dopo la rielezione, il 3 luglio 2019, viene eletto Presidente del Parlamento europeo.
Il motivo principale del suo successo, nel campo giornalistico, ma ancora di più in quello politico, è la sua dote caratteriale del grande ascoltatore, dell’interlocutore gentile affabile che faceva presa in coloro che lo avvicinavano; persino oppositori politici gli hanno riconosciuto questa particolarità del suo carattere.
Nel settembre 2021 contrae una polmonite da legionella. Una grave crisi lo porta alla fine di dicembre al centro oncologico di Aviano, dove si è spento il giorno 11 gennaio 2022.
David Sassoli era sposato con Alessandra Vittorini, architetto, ed è padre di due figli: Giulio e Livia.
Era sostenitore di “Articolo 21, liberi di…” (associazione che riunisce giornalisti, scrittori, registi, giuristi che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero).
Alla morte di Sassoli la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso in italiano il suo cordoglio: “Sono profondamente rattristata dalla morte di un grande europeo e italiano. David Sassoli è stato un giornalista appassionato, uno straordinario Presidente del Parlamento europeo e soprattutto un caro amico. I miei pensieri vanno alla sua famiglia. Riposa in pace, caro David”.
La profonda umanità di Sassoli, tante volte dimostrata, si può dire che venga compendiata in una sua frase recentemente scritta:
“Di notte serve aprire la sede del Parlamento europeo ai senzatetto perché è doloroso vedere tante persone cercare riparo dal freddo intenso agli angoli dell’edificio che ci ospita a Bruxelles”.
Ai funerali di Stato, svoltisi nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, è stata la bandiera dell’Ue ad avvolgere il feretro, tra gli applausi commossi di centinaia di persone che, nonostante la pandemia, non hanno voluto far mancare il loro saluto, unitamente al Presidente Mattarella, al Premier Draghi e a tanti politici italiani, ed a numerosi parlamentari europei, dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, al Presidente del Consiglio dell’Unione europea, Charles Michel: tra i presenti anche il premier spagnolo Pedro Sanchez, grande amico di Sassoli.
Infine, il saluto affettuoso di Sergio Mattarella ai parenti. Ai funerali di Stato per David Sassoli sono cadute le formalità delle esequie solenni per far posto a una sorta di ‘famiglia allargata”, amici, parenti, colleghi giornalisti, capi di Stato e di governo e le più alte cariche istituzionali italiane ed europee, tutti stretti attorno al presidente del Parlamento Ue, con il ricordo “intimo” in chiesa dell’amico Cardinale Massimo Zuppi, il quale durante la celebrazione lo ha ricordato come “il compagno di classe desiderato da tutti, uomo di parte ma anche uomo di tutti”.
La cerimonia si è conclusa con il saluto di Sergio Mattarella al defunto ed ai suoi familiari.
E anche noi ci uniamo ad essi, salutando Sassoli con il nostro affettuoso “ciao David”, ti porteremo nel cuore.