scritto da Lucia Petrillo - 29 Giugno 2025 16:27

Cava de’ Tirreni, con Monte Castello brucia l’anima di una comunità

Monte Castello non è solo un luogo geografico: è il cuore pulsante di una tradizione secolare che oggi rischia di svanire sotto la cenere. Cava de’ Tirreni merita di più. Merita amministratori all’altezza del compito

Monte Castello brucia. Brucia la collina simbolo di Cava de’ Tirreni, brucia la memoria storica, culturale e ambientale della nostra città. Ma soprattutto, brucia l’anima di una comunità che ogni anno si raccoglie attorno a quella collina, nei giorni della secolare festa storico-religiosa, per vivere un rito collettivo che unisce generazioni, frazioni e famiglie. E a maggior ragione, questo lo dice chi come me da quindici anni vive lontano dalla propria città natia.

Oggi, invece, a dominare la scena sono le fiamme. Un disastro ambientale senza precedenti ha avvolto il nostro Monte Castello, estendendosi incontrollato tra sterpaglie e boschi, innescando devastazione dove prima c’era natura, tradizione, identità. E non possiamo continuare a far finta che si tratti di una tragica fatalità. Perché la verità è che questo disastro ha dei responsabili, e non sono solo le alte temperature o il vento.

È l’ennesima prova di una gestione amministrativa superficiale, disattenta e colpevolmente impreparata. E tutto questo proprio nei giorni in cui Monte Castello avrebbe dovuto essere al centro della cura e della valorizzazione, in occasione della Festa patronale del SS. Sacramento.

Ci troviamo di fronte a una ferita non solo ecologica ma anche culturale. Monte Castello non è solo un luogo geografico: è il cuore pulsante di una tradizione secolare che oggi rischia di svanire sotto la cenere. Le istituzioni locali hanno mancato il loro dovere più elementare: tutelare il territorio, proteggere i simboli cittadini, garantire la sicurezza dei cittadini e del patrimonio comune.

Chiediamo risposte. Chiediamo responsabilità. E chiediamo che chi ha gestito con leggerezza un evento così delicato venga chiamato a rendere conto delle proprie azioni — o in questo caso, delle proprie inazioni.

Cava de’ Tirreni merita di più. Merita amministratori all’altezza del compito, capaci di visione, prevenzione e rispetto per la propria storia. Perché Monte Castello possa tornare a essere, un giorno, ciò che è sempre stato: un faro identitario e non un cumulo di cenere.

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