scritto da Nino Maiorino - 29 Giugno 2021 16:22

Amenità cavesi, tra problemi di spazzatura, pesatura automezzi pesanti ed etica diagnostica

Vari argomenti hanno caratterizzato la politica metelliana negli ultimi giorni, suscitandole solite fibrillazioni tra le forze politiche di maggioranza e opposizione, e scatenando le consuete polemiche sui social e sulla rete televisiva cavese.

Il primo riguarda il nucleo degli Ispettori Ambientali, corpo di volontari che collaborano con la Polizia Municipale, specialmente per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e il contrasto ai “zozzoni” cavesi che continuamente lasciano l’immondizia dove capita, tant’è che Metellia non fa in tempo a pulire le mini discariche a cielo aperto che si ritrova, il giorno dopo, con lo stesso problema, del quale già questo giornale ha dato notizia.

Mi riferisco a questo episodio solo per ricordare che il problema della spazzatura qui a Cava è sempre molto sentito, e continuamente pervengono foto di cumuli di immondizia che invadono la città e le frazioni, come dimostrano le due foto di apertura di questo articolo; ma sembra che Servalli se ne disinteressi, probabilmente non è più un condizione di arginarlo, e questo è di strema gravità.

 

Sul problema spazzatura solo una chiosa finale: come è stato pubblicato pure su questo giornale, durante il Consiglio comunale di venerdì 25 l’Assessore al bilancio Antonella Garofalo ha confermato che quest’anno la Tari potrà aumentare fino al 5%.

Questo è il regalo che gli “sporcaccioni” cavesi fanno alla popolazione, e non mi si venga a dire che la colpa è dell’Amministrazione, perché in questo ha un potere pressoché nullo, giacché il costo del servizio deve essere coperto con le entrate della TARI.

La seconda vicenda è la tanto decantata e attesa comunicazione ufficiale della pesatura dei mezzi pesanti che la Società Autostrade Meridionali, insieme ai Comuni di Nocera, Cava, Vietri  e Salerno, avrebbero istituito lungo il tratto autostradale che interessa gli stessi, per abolire, finalmente, il divieto dei mezzi che superano 3,5 tonnellate che da tre anni ha obbligato il dirottamento dei mezzi più pesanti a utilizzare il casello autostradale di Cava per evitare ulteriori danni al Ponte Oliviero, che, dopo oltre tre anni di manutenzione straordinaria, sembra ormai pronto al transito di mezzi fino a 40 tonnellate, da lunedì 28 giugno.

 

Mi sono letto con molta attenzione il comunicato divulgato dal Presidente della Società Autostrade, dal Prefetto, ed ho ascoltato, pure con molta attenzione, l’intervista rilasciata a Quarta Rete dal Sindaco Servalli e, francamente, non ci ho capito nulla.

E andiamo a vedere il perché.

Chi si prende la briga di consultare FB, può leggere un articolo pubblicato da Agro.24 dal titolo “Monitoraggio dinamico del peso dei mezzi pesanti”, che si può leggere anche digitando il link

“https://www.agro24.it/2021/06/26/nocera-inferiore-monitoraggio-dinamico-del-peso-dei-mezzi-pesanti/?fbclid=IwAR1B5tPavgQ3xaTBxDvlbfsgc4RP9o4TUedRK8tngPyX05AukPmJyEZWT4Y”

dal quale si capisce molto poco.

Sembra che il sistema, creato da una società specializzata, pesi i mezzi in transito nel tratto Nocera – Cava – Salerno e viceversa, sembra il primo caso nel mondo, ma ho qualche dubbio in quanto risulta che un analogo monitoraggio venga effettuato anche sul nuovo Ponte Morandi a Genova.

Tutti ormai sanno che da oltre tre anni, per la manutenzione straordinaria del Ponte Oliviero, i mezzi superiori a 7,5 tn sono stati dirottati alla uscita di Cava sulla viabilità ordinaria di Cava e Vietri, ma Cava è la città che ne ha sopportato i più gravi disagi e conseguenze.

Qualche anno fa venne anticipato che “tra breve” il limite sarebbe stato tolto, da quel momento è trascorso più di un anno, ma si sa che gli annunci della politica hanno tempi molto diversi da quelli di realizzazione.

Oggi finalmente sembra che la cosa sia diventata operativa, ma non si capisce bene se per le due tratte, Salerno-Cava e viceversa, oppure solo quella Cava-Salerno, giacché sembra che in quella contraria rimanga il limite di 7,5 tn.

Quando poi si aggiunge che “determinante sarà il contributo delle Forze di polizia operanti sul territorio”, le quali dovranno controllare che le nuove norme siano rispettate, la confusione aumenta.

Il cittadino di medie facoltà intellettive comprende che la pesatura dei mezzi pesanti è solo una presa per i fondelli, giacché, alla fine, il tutto dovrà essere controllato da Vigili, Poliziotti, Carabinieri e Finanzieri.

Ma allora, scusate tanto, a che serve questa pesatura, se poi il tutto graverà sulla FF.OO com’è stato fino a ora?

Non sarebbe stata più efficace l’acquisizione degli elementi (foto della targa e dell’automezzo che supera il peso) talché anche l’intervento delle FF.OO. sarebbe stato facilitato?

Non parliamo, poi, della intervista rilasciata dal Sindaco Servalli, che faceva capire tutt’altro.

Francamente non ci ho capito granché: qualcuno mi può aiutare?

Voglio però concludere per denunciare lo sciacallaggio dei laboratori di analisi che, sulle spalle dei cittadini preoccupati per la pandemia e desiderosi di essere certi che i vaccini inoculati abbiano avuto il loro effetto, si preoccupano di fare indagini supplementari per essere certi di ciò.

Uno dei metodi per accertarsi che le difese immunitarie provocate dai vaccini siano efficienti, è il test degli anticorpi, una indagine che si esegue sul sangue.

Ovviamente questo test è a totale carico del paziente, i laboratori di analisi lo eseguono d’iniziativa non richiedono ricetta medica.

Ma si dà il caso che il mio fiscalista, per farmi detrarre il 19% delle spese sanitarie nella compilazione del mod. 730, o nel mod. Unico, chieda sempre un certificato medico a supporto.

Il certificato deve prevedere “il prelievo venoso per ricerca anticorpi covid post vaccino”.

Giacché mi fido, e male faccio, di tutti, con tale certificato mi sono recato presso il Laboratorio che frequento abitualmente il quale mi ha fatto pagare 40 euro.

Ho avuto occasione di frequentare, in questi giorni, altri laboratori per analisi diverse, ed ho chiesto il costo della indagine in argomento.

Ed è stata una vera sorpresa, oltre che una solenne incavolatura, scoprire che per lo stesso test, ci sono laboratori che percepiscono solo 20 euro, altri che ne chiedono 35, qualcuno, il top, me ne ha fatto pagare addirittura 40.

Si può solo dire che anche in questo settore viene a galla uno sciacallaggio che fa paura; chi è superficiale, come lo sono stato io, non si informa, ci passa sopra, paga e basta.

Ma far pagare il doppio un test tanto importante in questo periodo, se non è sciacallaggio,  quale altro termine lo si può definire?

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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