Crisi di governo: strada in salita
In serata il presidente incaricato, Roberto Fico, dovrebbe portare la risposta al Quirinale. Le ipotesi in ballo sono un reincarico a Conte o a una personalità scelta per un esecutivo “istituzionale”
Giuseppe Conte o un governo istituzionale. Queste, allo stato, le due soluzioni per la crisi di governo in atto. Al terzo giorno di “esplorazione” di Roberto Fico si continua a trattare, e non solo al tavolo del programma.
E’ entrata nel vivo, anche se ancora sotto traccia, la discussione sulla eventuale squadra del Conte ter. In casa Pd si sussurra che esistono le basi per un accordo che consenta a Fico di portare al Quirinale il via libera al premier uscente. Ma i più pessimisti riferiscono che Renzi prepara le condizioni per la rottura e che sarebbe pronto a portare a Fico il suo no a Conte.
Il presidente della Camera ha avuto nelle ultime ore contatti con tutte le personalità istituzionali e politiche protagoniste nella nascita del nuovo esecutivo.
In serata dovrebbe portare, salvo “tempi supplementari, la risposta al Quirinale sull’esistenza di una maggioranza in Parlamento e sul nome del potenziale premier. Che, in caso, di governo istituzionale potrebbe essere quello di Mario Draghi, magari non da premier ma da ministro all’Economia e al Recovery plan, sul modello di Ciampi che portò l’Italia nell’euro.
Quanto ai Ministeri, Renzi ne avrebbe chiesti tre, di cui due con portafoglio e uno senza, oltre a diversi sottosegretari. Resterebbero forti dubbi di Iv su Roberto Gualtieri, ma è nota l’attenzione del Quirinale sulla continuità di alcuni Ministeri chiave, oltre allo scudo alzato dal Pd. Gira l’ipotesi di Ettore Rosato agli Interni al posto di Luciana Lamorgese, mentre Lorenzo Guerini resterebbe alla Difesa e Roberto Speranza terrebbe la Sanità. I rumors danno invece in uscita Paola De Micheli. (fonte Confcommercio)
