L’Onu ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata dalla Francia in cui si invitano tutti gli Stati membri ad adottare «tutte le misure necessarie» per combattere l’Isis. Ciò nella convinzione che «lo Stati islamico in Iraq e nel Levante, conosciuto anche come Daesh, costituisce una minaccia inedita e globale alla pace e alla sicurezza internazionali». Si chiede poi agli Stati membri dell’Onu di «intensificare i propri sforzi per arginare il flusso dei ‘foreign fighters’, per prevenire e reprimere i finanziamenti al terrorismo». Anche se con colpevole ritardo, finalmente è arrivata una risoluzione che invita gli Stati ad unirsi nella lotta al terrorismo islamico delle milizie del Califfato. Insomma, ci sono voluti i morti di Parigi per assumere una decisione che doveva essere già presa da un pezzo. L’auspicio è che non si perda altro tempo nel perseguire i terroristi dell’Isis in Siria, in primo luogo, ma anche altrove, nel Mali, in Somalia, nel Sudan, in Libia e in qualsiasi altro luogo siano presenti. Questo male assoluto va estirpato in modo radicale e convinto. Sarà davvero così? Si spera, ma è meglio non farsi troppe illusioni. Il rischio, come sempre succede, è che i morti di Parigi siano dimenticati dalla politica prima di quanto non si creda e che le ragioni della realpolitik, degli equilibri diplomatici e militari, degli interessi economici e commerciali, avranno la meglio sui buoni propositi e sui nobili sentimenti di questi giorni. Ovviamente, ci auguriamo di sbagliare. Stiamo a vedere. (foto Giovanni Armenante)
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Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.
21.11.2015 – By Nino Maiorino – Non sarà facile estirpare questo male, ma vanno messi in campo tutti i mezzi e gli strumenti per farlo, diplomatici, militari e quant’altro; uno dei più efficaci, a mio avviso, è quello di tagliare all’ IS i viveri, affamarlo, come ha detto Di Maio, togliergli tutte le fonti dalle quali trae il sostentamento economico per armarsi, per pagare il suo esercito e i suoi terroristi. E’ chiaro che, come si desume dagli ultimi gravissimi attentati a Parigi e nel Mali, non potrà essere immediato, giacche molti di questi terroristi sono gruppi autonomi di fanatici nemmeno troppo ben collegati con altri gruppi e con le organizzazioni militari; ma è chiaro che, estirpando il male alla fonte, distruggendo l’ IS, verrà meno anche la propaganda terrorista che esso fa e, un poco alla volta, potremo ottenere il risultato.