Regionali, rose e spine dagli esiti della Campania contendibile
Resta contendibile la situazione in Campania. Qui sono in pista per la coalizione sedicente progressista Roberto Fico (M5S), ex Presidente della Camera dei Deputati, ed Edmondo Cirielli ((FdI), Vice Ministro degli Esteri, per il centrodestra. Si prospetta uno scenario al fotofinish in una corsa ad handicap per il centrodestra partito in ritardo e per il centrosinistra la carenza di condivisioni di prospettive tra le forze sottostanti
Le consultazioni elettorali in Campania, Puglia e Veneto chiudono il ciclo del rinnovo di Presidenti e Consigli di sette Regioni e sono le ultime prima delle politiche. I loro risultati si prestano ad una duplice lettura: assetto di governo locale e test per una ipotesi di configurazione delle prossime competizioni per il Parlamento nazionale. Sono cinquanta, in complesso, le liste registrate nella raccolta di consensi nelle tre citate Regioni.
Alcune sono espressioni occasionali di realtà locali, altre recanti il nome del candidato Presidente per attivare più ricercatori e portatori di voti in suo favore. Ma la somma di voti conseguiti da ciascuna coalizione in campo di solito non si traduce in consensi nelle consultazioni nazionali, specialmente nei tre casi sopracitati in cui sono in gioco variabili dovute alla presenza o influenza di cacicchi nell’ambito delle rispettive coalizioni di appartenenza: Vincenzo De Luca in Campania, Luca Zaia nel Veneto e Antonio De Caro in Puglia.
A parte la travagliata candidatura di quest’ultimo spuntata dopo un braccio di ferro con il cacicco Emiliano, suo predecessore, ce ne sono in campo gli altri due: Zaia che concorre come capolista in tutte le province del Veneto e De Luca come regista e promotore di una lista in suo nome.
Stante all’attuale consistenza dei due poli contrapposti, ai nastri di partenza concorrono con il vento favorevole il candidato Presidente del centrodestra in Veneto e quello del centrosinistra in Puglia, resta contendibile la situazione in Campania. Qui sono in pista per la coalizione sedicente progressista Roberto Fico (M5S), ex Presidente della Camera dei Deputati, ed Edmondo Cirielli ((FdI), Vice Ministro degli Esteri, per il centrodestra.
Si prospetta uno scenario al fotofinish in una corsa ad handicap per il centrodestra partito in ritardo e per il centrosinistra la carenza di condivisioni di prospettive tra le forze sottostanti. Perché, nonostante la candidatura pentastellata di Fico, nel campo cosiddetto progressista appare come dominus De Luca che dice: “il capotavola è dove siedo io”. Mentre, nel campo avverso si sollecita l’umore dell’elettorato a cambiare pagina puntando sull’esperienza di Cirielli maturata in suo favore in pluricampagne elettorali, regionale, nazionale ed europea e sulla sua conoscenza del territorio da ex Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Salerno.
Da questa lettura ne deriva una inversione di semantica politica tra i due schieramenti: i progressisti si manifestano conservatori per il mantenimento del loro asset nel Palazzo di Via S. Lucia ed i conservatori per dottrina e cultura se ne propongono come inquilini innovatori. Il che, a risultato acquisito, riversandosi nel neoeletto Consiglia regionale configurerebbe una legislatura travagliata più o meno da “guerriglie” assembleari a seconda che prevalga una coalizione compatta o frastagliata per composizione e traiettorie. È ovvio dire che dipende dagli elettori dai rispettivi bacini, ma ciò che ne determinerebbe la differenza è la capacità di sapere interpretare gli umori della massa di elettori che da anni in più consultazioni disertano le urne. E forse sarà quest’ultimo dato valutabile come test da prendere in considerazione in un calcolo probabilistico di valenza nazionale.
Ora, con i risultati già acquisiti nelle Marche ed in Calabria la stagione delle consultazioni autunno/inverno si potrà concludere con un pareggio tre a tre considerando la conferma del Veneto nell’alveo del centro destra e Toscana, Puglia e Campania in quello del centro sinistra.
Ed è proprio la Campania contendibile a fare la differenza per un probabile quattro a due in favore del centrodestra. Ed essa a chi ne riserverà rose e spine?







