La nuova farmacia dei servizi: gli italiani ne riconoscono il valore sociale e chiedono più prestazioni sanitarie
Secondo i dati raccolti, oltre il 92% degli italiani riconosce il ruolo sociale delle farmacie, in particolare nel sostegno a categorie fragili come anziani e malati cronici
La farmacia si conferma un presidio sanitario fondamentale per i cittadini italiani, non solo come luogo di dispensazione del farmaco, ma sempre più come punto di riferimento per servizi di prevenzione, assistenza e benessere. È quanto emerge dal rapporto «La nuova farmacia pilastro del SSN. Prospettive ed opportunità» realizzato dal Censis in collaborazione con Federfarma, presentato a Roma.
Secondo i dati raccolti, oltre il 92% degli italiani riconosce il ruolo sociale delle farmacie, in particolare nel sostegno a categorie fragili come anziani e malati cronici. Durante la pandemia da Covid-19, le farmacie hanno avuto un ruolo cruciale nella gestione dell’emergenza, svolgendo attività di screening, vaccinazione e consulenza, azioni che hanno rafforzato la loro centralità nella sanità territoriale.
L’indagine, condotta su un campione rappresentativo di adulti dai 18 anni in su, evidenzia che il 90% degli intervistati ritiene la farmacia un punto di riferimento facilmente accessibile, grazie alla sua capillarità e alle aperture prolungate. Non solo: la metà degli italiani frequenta la farmacia almeno una volta al mese, mentre tra gli over 64 anni questa percentuale sale al 41,8% con una cadenza settimanale.
Cresce anche la fidelizzazione: sei italiani su dieci dichiarano di rivolgersi sempre alla stessa farmacia, considerandola un luogo di fiducia, indipendentemente da prezzi o servizi particolari.
Nonostante una scarsa conoscenza della Sperimentazione della Farmacia dei Servizi attualmente in corso (nota solo al 31,1% degli intervistati), quasi il 70% afferma di aver già usufruito, nella propria farmacia abituale, di almeno uno dei nuovi servizi previsti. La richiesta di ulteriori prestazioni è forte: oltre l’82% vorrebbe effettuare screening per ipertensione e diabete in farmacia, l’81,7% chiede la distribuzione dei farmaci a pazienti in assistenza domiciliare, e il 79,6% auspica di poter scegliere medico o pediatra direttamente in farmacia.
Tra i servizi più desiderati figurano anche il recapito a domicilio dei farmaci (82,7%), la presenza di infermieri per medicazioni (77,5%) e la possibilità di ricevere altri vaccini oltre al Covid e all’antinfluenzale (62,2%).
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni: il 39,4% teme che non tutte le farmacie siano in grado di attrezzarsi per offrire i nuovi servizi, sollevando il rischio di accentuare le disuguaglianze territoriali nell’accesso alla sanità.
«La stragrande maggioranza degli italiani è favorevole all’ampliamento dei servizi e anche del ruolo della farmacia nella medicina del territorio», ha affermato Ketty Vaccaro, responsabile Ricerca Biomedica e Salute del Censis. «Ma è fondamentale garantire condizioni omogenee affinché tutte le farmacie possano rispondere alle aspettative dei cittadini».
Sulla stessa linea il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, che sottolinea: «La farmacia è in continua evoluzione e rappresenta un punto di contatto tra cittadini e sistema sanitario. I risultati dell’indagine confermano che dobbiamo lavorare con le istituzioni per rendere strutturale il modello della farmacia dei servizi».
In un momento in cui si discute della riorganizzazione della medicina territoriale e della sanità di prossimità, la farmacia si candida dunque ad essere non solo dispensatrice di farmaci, ma anche partner strategico del Servizio sanitario nazionale, con un’offerta sempre più ampia, integrata e orientata al benessere complessivo del cittadino. (fonte Censis)







