scritto da Redazione Ulisseonline - 23 Luglio 2025 11:33

Le contraddizioni del Movimento “Il Mondo al Contrario”

Il Movimento del generale Roberto Vannacci si presenta come una risposta a un percepito “capovolgimento” dei valori, ma le sue contraddizioni interne ne limitano la coerenza e l’efficacia

Riceviamo e pubblichiamo

Il Movimento Il Mondo al Contrario (MAC), ispirato al libro omonimo del generale Roberto Vannacci e ufficialmente nato nel 2025 come associazione politico-culturale, si propone di difendere valori come sovranità, identità, sicurezza e tradizioni italiane, opponendosi a ciò che percepisce come un capovolgimento del “buonsenso” nella società contemporanea.

Contraddizioni del Movimento Il Mondo al Contrario:

1)-  Identità politica ambigua: movimento o partito?

Il MAC si definisce un movimento politico e non un partito, come chiarito da Vannacci stesso: “Non è un partito, state tranquilli. Chi dice che faccio un partito per fare un’Opa sulla Lega dice delle balle”. Tuttavia, la trasformazione da comitato culturale a movimento politico, con l’intenzione di partecipare a competizioni elettorali, e la strutturazione organizzativa con un direttivo nazionale, consiglieri e “Team Vannacci”, suggeriscono un’ambizione politica che somiglia a quella di un partito. Inoltre, Vannacci, pur essendo europarlamentare della Lega, sottolinea che il MAC non è in competizione con essa, creando confusione sulla sua effettiva autonomia politica. Identità politica ambigua.  La distinzione tra “movimento” e “partito” sembra più una strategia retorica per evitare conflitti con la Lega, piuttosto che una reale differenza operativa. La strutturazione del MAC, con tesseramenti, convegni e “Team Vannacci”, rispecchia l’organizzazione di un partito politico, ma la mancata chiarezza sul suo ruolo rispetto alla Lega crea confusione tra i sostenitori e mina la credibilità del movimento come entità autonoma. Inoltre, la dipendenza dalla figura di Vannacci, che non assume un ruolo di leadership formale (“Segretario? No, ma sto studiando”), rischia di rendere il MAC un progetto personalistico senza una visione politica coerente.

2)- Valori tradizionali vs. libertà individuale.

Il movimento promuove valori tradizionali come la famiglia naturale e l’identità culturale italiana, opponendosi a pratiche come l’utero in affitto e alle “politiche globaliste”. Tuttavia, il suo manifesto enfatizza anche la libertà di espressione e di scelta individuale. Questa enfasi sulla libertà individuale entra in contraddizione con la rigida difesa di norme tradizionali, che spesso limitano le scelte personali (es. coppie omosessuali o modelli familiari non convenzionali), creando un paradosso tra il sostenere la libertà e il promuovere un ritorno a valori restrittivi. Valori tradizionali vs. libertà individuale. La contraddizione tra la difesa della libertà individuale e l’imposizione di valori tradizionali è un punto debole significativo. Il movimento sembra ignorare che la libertà di espressione e di scelta, che dichiara di sostenere, include anche il diritto di vivere secondo modelli non tradizionali (es. famiglie omosessuali). Questa rigidità ideologica rischia di alienare potenziali sostenitori che condividono l’idea di libertà ma non le posizioni conservatrici, riducendo il MAC a un movimento di nicchia.

3)-  Critica al politicamente corretto vs. retorica divisiva.

Il MAC contro il politicamente corretto, accusandolo di soffocare la libertà di pensiero e di imporre un’omologazione culturale. Tuttavia, il tono aggressivo e provocatorio del libro di Vannacci e delle iniziative del movimento, come la vignetta su Paola Egonu nel calendario del MAC (“Ho i tratti somatici italiani” vs. “Certo, come io ho quelli nigeriani”), utilizza una retorica che può essere percepita come divisiva o offensiva, contraddicendo l’idea di un confronto civile e rispettoso che il movimento dice di voler promuovere. Critica al politicamente corretto vs. retorica divisiva. La retorica provocatoria, come la vignetta su Egonu, non solo contraddice l’appello al rispetto e al confronto civile, ma rischia di rafforzare le accuse di intolleranza che il movimento cerca di respingere. Questo approccio, pur efficace per attirare attenzione mediatica, compromette la capacità del MAC di costruire un dialogo inclusivo, limitandolo a un pubblico già ideologicamente allineato. Inoltre, l’insistenza sull’ironia come difesa (“Condivido le vignette che mi sembrano appropriate e ironiche”) appare come un tentativo di sminuire le critiche senza affrontarle.

4)- Sovranità nazionale vs. partecipazione alla Lega e all’UE.

Il MAC pone la sovranità nazionale come pilastro, opponendosi alle “politiche globaliste” e all’immigrazione illegale. Tuttavia, Vannacci è un europarlamentare eletto con la Lega, un partito che opera all’interno delle istituzioni europee, e il movimento non chiarisce come intenda conciliare la sua retorica anti-globalista con la partecipazione a un sistema sovranazionale come l’UE. Questa ambiguità suggerisce una contraddizione tra il rifiuto del globalismo e l’operare all’interno di strutture che lo incarnano. Sovranità nazionale vs. partecipazione alla Lega e all’UE. La partecipazione di Vannacci al Parlamento europeo, un’istituzione che incarna l’integrazione sovranazionale, è in netto contrasto con la retorica anti-globalista del MAC. Questo doppio binario mina la coerenza del movimento, che non spiega come intenda promuovere la sovranità nazionale restando all’interno di un partito (la Lega) e di un sistema (l’UE) che operano in un contesto globalizzato. Senza una proposta chiara su come “riportare al centro l’indipendenza politica”, il MAC appare più come un’espressione di protesta che come un progetto politico realizzabile.

 

5)- Sicurezza e legalità vs. difesa legittima individuale.

Il movimento sottolinea l’importanza di sicurezza e legalità, chiedendo che lo Stato garantisca ordine e giustizia, ma sostiene anche che, in assenza di protezione statale, la difesa individuale debba essere sempre legittima. Questa posizione rischia di giustificare azioni al confine della legalità, come la giustizia fai-da-te, contraddicendo il principio di uno Stato forte e centralizzato che il movimento stesso promuove. Sicurezza e legalità vs. difesa legittima individuale. La posizione sulla difesa individuale legittima, in assenza di un intervento statale, è pericolosa e ambigua. Promuovere uno Stato forte che garantisca sicurezza e contemporaneamente giustificare azioni individuali al di fuori della legalità rischia di incoraggiare comportamenti estremi, come dimostrato dal sostegno implicito a casi come quello di Sandro Mugnai, che ha sparato a un vicino per difendere la sua proprietà. Questa contraddizione mina l’idea di uno Stato autorevole e apre la porta a interpretazioni che potrebbero giustificare la violenza.

 

6)- Critica alla modernità vs. accettazione selettiva del progresso.

Nel libro Il Mondo al Contrario, Vannacci critica la modernità, come le politiche ecologiche radicali o l’idea che avere figli sia un ostacolo alla libertà individuale. Tuttavia, accetta selettivamente alcune innovazioni, come il nucleare e gli organismi geneticamente modificati, per un approccio “graduale” alla transizione ecologica. Questa accettazione parziale del progresso scientifico entra in conflitto con la narrazione di un ritorno ai valori tradizionali, che spesso rifiuta le innovazioni moderne. Critica alla modernità vs. accettazione selettiva del progresso. L’accettazione selettiva di alcune innovazioni (es. nucleare, OGM) mentre si critica la modernità in toto rivela una mancanza di coerenza ideologica. Il MAC sembra scegliere arbitrariamente quali aspetti del progresso accettare, basandosi più su convenienza politica che su una visione organica. Questo approccio pragmatico può attirare consensi da chi è favorevole a certe tecnologie, ma indebolisce il messaggio di un ritorno ai valori tradizionali, che spesso rifiuta il progresso scientifico in nome della tradizione.

Conclusioni
Il Movimento Il Mondo al Contrario si presenta come una risposta a un percepito “capovolgimento” dei valori, ma le sue contraddizioni interne ne limitano la coerenza e l’efficacia. La sua ambiguità politica, il conflitto tra libertà individuale e valori tradizionali, la retorica divisiva, l’incoerenza sulla sovranità, il rischio di giustificare azioni extra-legali e l’approccio selettivo al progresso riflettono un progetto più emozionale che strutturato. Per diventare un attore politico credibile, il MAC dovrebbe chiarire la sua identità, moderare la retorica per favorire un dialogo più ampio e proporre soluzioni concrete che superino le semplificazioni ideologiche. Altrimenti, rischia di restare un fenomeno di protesta legato alla figura di Vannacci, senza un impatto duraturo.

Prof. Avv. Filippo MELUSO

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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