Il mondo della gratitudine
La gratitudine è un concetto che propone un nuovo senso di responsabilità, il poter farcela con le proprie forze. È grato chi si augura che chi gli fa del bene anche se con poco fiorisca
“Il dolore più grande che una persona può sopportare non è la fame, la povertà o persino la morte, ma l’amore in un mondo che non riconosce il suo amore: dare completamente il suo cuore e ricevere in cambio solo vuoto e silenzio”, Fedor Dostoevskij I fratelli Karamazov.
Oggi giorno, nel mondo dell’intelligenza artificiale, delle relazioni online e dello scrolling, stiamo perdendo sempre di più il senso di umanità, come quello di scintilla divina che abita ogni essere fin dalla sua nascita.
Ma ciò che davvero sta iniziando a fare capolino nella società odierna è la mancanza di gratitudine nei confronti di chi ci dona qualcosa fino ad arrivare a vera e propria mancanza di sensibilità, per non parlare di empatia o intelligenza emotiva che vengono recepite come debolezza dai più, così bene nascosta dietro le loro tastiere e il loro comfort casalingo che lo sguardo esclude.
Abbiamo perso gran parte dei nostri sensi, siamo diventati animali tattili, e soprattutto i giovani si stanno autoescludendo dal sociale, imitando chi fa contenuti sui social e manifestando una certa insofferenza nei confronti dell’imperfezione e si sa che gli adolescenti che anelano alla perfezione non tollerano più tanto bene il dono, la semplicità di un consiglio e le figure parentali che tuttavia non riescono sempre a veicolare in loro un messaggio di amore per se stessi o inculcargli una sana percezione della vita sociale che è pur sempre ragguaglio di quei pochi che ce l’hanno fatta. Questo provoca nei giovani ma anche in molti adulti una grande insoddisfazione e una mancata tolleranza nei confronti dei pari. Ecco perché nascono e si moltiplicano fenomeni come il bullismo, la manipolazione, il narcisismo e il potere di fare dell’altro uno strumento e non più un compagno con il quale affrontare sventure ma anche gioie.
Come sarebbe invece un mondo senza social ed in cui vige il principio della gratitudine?
La gratitudine è un concetto che propone un nuovo senso di responsabilità, il poter farcela con le proprie forze. È grato chi si augura che chi gli fa del bene anche se con poco fiorisca. È grato chi riesce a far valere il principio di equità e uguaglianza. È grato chi ringrazia per i doni intellegibili che lo rendono una persona piena, felice e rassicurata. Quindi la gratitudine è un lavoro che si fa con la propria anima, è un percorso durante il quale si capisce anche da chi ci si vuole far circondare. La gratitudine è l’arte di saper ricevere dalla vita soddisfazioni ma anche delusioni; è la patina che ci protegge dalla corruzione e dai corrotti ma anche da chi ci fa del male volontariamente. Infine, la gratitudine è il senso che si da alla vita ed è ciò che ci fa smistare quello che ci fa bene e quello che ci fa del male, accompagnandoci sempre dalla capacità di reinventarci in qualsiasi modo.
Oggi sono grata perché ho anche la possibilità di potermi esprimere liberamente, cosa impensabile in alcune zone del mondo e perché io possa farlo ci sono state molte persone prima di me che hanno definito il principio di libertà. È nei confronti di queste e tante altre persone innominate che sono grata e continuerò ad esserlo nelle forme più semplici e comuni come la scrittura o la comunicazione, senza abitare semplicemente il mondo ma vivendolo perché sono un essere umano grato perché ho la possibilità, in quanto tale, di far funzionare le cose, in un mondo che ha perso di vista ogni tipo di letizia.







