scritto da Redazione Ulisseonline - 04 Agosto 2025 09:50

Sarno, cinque anni dopo l’incendio al Monte Saro: la riforestazione promessa è un miraggio

A riportare l’attenzione sulla questione è Enrico Sirica, consigliere comunale all’opposizione e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia

A cinque anni dal devastante incendio che ha consumato il monte Saro nel 2019, lo scenario resta drammaticamente invariato: cenere, vegetazione assente e silenzio istituzionale. Le promesse fatte all’indomani della tragedia — in particolare la piantumazione di 5.000 alberi — sembrano essersi dissolte nel vento, senza alcuna traccia concreta di interventi.

A riportare l’attenzione sulla questione è Enrico Sirica, consigliere comunale all’opposizione e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, che ha puntato il dito contro l’immobilismo dell’amministrazione: «L’incendio ha bruciato alberi. La politica ha bruciato tempo. Dove sono i 5.000 alberi promessi ai cittadini di Sarno?» ha dichiarato con tono severo.

L’area, che avrebbe dovuto essere oggetto di un imponente piano di riforestazione, resta invece in uno stato di totale abbandono. Secondo Sirica, non esiste alcun progetto visibile, né documentazione pubblica che certifichi l’avvio dei lavori: «La vegetazione non si rigenera da sola, e l’inerzia favorisce solo degrado, frane e futuri disastri».

Fratelli d’Italia reclama la pubblicazione immediata del piano di riforestazione, informazioni sui fondi stanziati e non utilizzati, infine il coinvolgimento di tecnici, volontari e associazioni per un piano operativo reale.

Sirica ha chiuso il suo intervento con un monito: «Ricordare l’alluvione del 1998 ogni 5 maggio ha senso solo se ogni altro giorno dell’anno ci prendiamo cura del territorio. Le commemorazioni sono parole. I rimboschimenti sono fatti. Sarno ha bisogno di alberi, non di altre promesse».

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

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