scritto da Redazione Ulisseonline - 06 Maggio 2025 08:16

Pagani, l’ira della consigliera Annarosa Sessa per l’antenna telefonica vicino le abitazioni: «Il Comune deve risposte alla città»

Il sindaco Lello De Prisco e la sua giunta devono delle risposte alla città. Chi ha chiesto accesso agli atti è stato ignorato, e intanto i lavori sono andati avanti senza ostacoli

«A Pagani cresce la tensione intorno alla nuova antenna per la telefonia mobile installata in via Tramontana, nel cuore di un’area vincolata del Parco regionale dei Monti Lattari e a pochi metri dalle abitazioni. L’assenza di comunicazioni ufficiali e il silenzio delle istituzioni locali hanno alimentato dubbi e preoccupazioni tra i cittadini, che denunciano una totale mancanza di trasparenza sull’iter autorizzativo».

E’ quanto si legge nel comunicato stampa diffuso ieri dalla consigliera comunale di opposizione Annarosa Sessa, che si unisce alla voce dei residenti: «È inaccettabile che un’opera di questo tipo venga realizzata senza alcuna informazione preventiva alla cittadinanza. Parliamo di un impianto alto 25 metri, visibile da tutta la zona e collocato in un’area a tutela ambientale: è doveroso chiarire se siano stati rispettati tutti i passaggi previsti dalla legge».

La consigliera comunale pone l’accento anche sul ruolo dell’amministrazione comunale: «Il sindaco Lello De Prisco (nella foto) e la sua giunta devono delle risposte alla città. Chi ha chiesto accesso agli atti è stato ignorato, e intanto i lavori sono andati avanti senza ostacoli. Dove sono i controlli? Chi vigila sul rispetto delle normative ambientali e sanitarie? Questa non è una battaglia ideologica, ma una richiesta legittima di chiarezza. I cittadini hanno il diritto di sapere cosa accade sul loro territorio e di essere coinvolti in scelte che impattano sulla loro salute e sulla qualità della vita».

La Sessa conclude con un appello agli enti competenti: «Il Comune e l’Ente Parco intervengano immediatamente per sospendere ogni attivazione dell’impianto finché non sarà fatta piena luce sulla legittimità dell’intervento. La tutela del paesaggio e della salute pubblica non può essere sacrificata sull’altare del silenzio amministrativo».

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