Cava de’ Tirreni, il Consiglio approva il rendiconto 2022. L’opposizione: “E’ la prova di una gestione finanziaria disastrosa”
a seduta ha visto lo svolgersi di un lungo e articolato dibattito tra maggioranza e opposizione sul punto all'Ordine del giorno che
Con 12 voti favorevoli e 11 contrari, il Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni ha approvato il Rendiconto di Gestione 2022, il documento che dà la rappresentazione della realizzazione degli obiettivi programmati con il Bilancio di Previsione 2021 – 2023.
La seduta ha visto lo svolgersi di un lungo e articolato dibattito tra maggioranza e opposizione sul punto all’Ordine del giorno che nelle scorse settimane ha incassato il parere negativo del Collegio dei Revisori dei Conti, come era successo già a febbraio scorso con il piano di alienazione. E prima ancora nel settembre 2021 con il piano di rientro. Nella loro relazione dello scorso lunedì 5 giugno, i Revisori hanno asfaltato letteralmente la proposta di delibera consiliare e lo schema di rendiconto per l’esercizio 2022, approvati dalla Giunta Servalli. In un passaggio della relazione deliberata hanno rilevato testualmente che “nel corso della gestione 2022 – nonostante in occasione dell’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale occorreva effettuare una ricognizione approfondita e completa di tutte le passività – si sono formate ulteriori passività (debiti fuori bilancio/passività potenziali/passività pregresse) aventi la medesima natura e tipologia dei debiti fuori bilancio riconosciuti dal consiglio comunale nel 2022 e relativi alla gestione 2021″.
Ma veniamo alla discussione avvenuta in Consiglio riportando alcuni stralci dei lunghi, tecnici e articolati discorsi dei consiglieri che si sono succeduti, a cominciare dall’assessore al Bilancio, Antonella Garofalo che ha parlato di un risultato di gestione favorevole, diversamente dal parere espresso dai Revisori dei Conti: “Dall’agosto 2022, ovvero dall’approvazione della delibera del piano di riequilibrio pluriennale, c’è stato un rafforzamento delle entrate e una riduzione delle spese. Sul parere negativo dei Revisori, in particolare riguardo ai servizi da domanda individuale, faccio tesoro del loro giudizio, ma non lo condivido. Abbiamo avuto una riduzione generale dell’indebitamento. Il rendiconto evidenzia un evidente miglioramento del debito, 3 milioni di euro circa, senza tener conto di due importanti alienazioni (la ex Farmacia Comunale e la Cofima).
Diversamente, il consigliere Raffaele Giordano non vede il bicchiere mezzo pieno, bensì quasi totalmente vuoto, per usare una metafora. Giordano si è lanciato in una dura reprimenda di carattere politico, oltre che tecnico: “Il disavanzo complessivo è ben oltre i 59 milioni di euro conclamati. Come si fa a non ammettere che l’amministrazione subisce una bocciatura perpetua? Il risanamento richiede una rigorosa gestione delle entrate e delle uscite mentre in questo caso non sono state intraprese idonee ed efficaci misure strutturali e, conseguentemente, non sono stati ottenuti i risultati attesi. In sintesi emerge che il Comune di Cava non spende bene, vi è una mancata vigilanza del controllo della spesa da parte degli apparati competenti. Basta! Vi faccio un appello per la città che vive nel quotidiano questa difficoltà finanziaria: si metta fine al perpetrarsi di errori su errori, se davvero siete convinti che state operando bene, non dovete temere il giudizio dei cittadini. Facciamo decidere ai cavesi”.
Opinione negativa anche da parte del consigliere Gaetano Gambardella che ha annunciato il suo voto negativo, ricordando che a tempo debito aveva chiesto un azzeramento della Giunta e un cambiamento di persone per risolvere la problematica, e di Eugenio Canora: “La verità – ha affermato – è che rispetto al 2021, quando si approvò il bilancio di previsione 2021/2023, non è cambiato nulla; si continua ad andare avanti con la stessa linea e le stesse persone. Cava non merita questo, non merita questi estremi tentativi per arrivare a domani”.
Italo Cirielli nel corso di una articolata disamina tecnica, ha sostenuto che l’Amministrazione comunale non sta facendo gli interessi di Cava de’ Tirreni. “Il collegio dei revisori ha lanciato un grave segnale di allarme – ha sostenuto – Infatti ha rilevato la non attendibilità delle previsioni d’entrata. Nonostante che l’Amministrazione si sia impegnata a migliorare la gestione economica, l’organo di revisione ha verificato che nel corso della gestione 2022 si sono formate ulteriori passività aventi medesima natura dei debiti fuori bilancio. Questo segnala l’impossibilità di gestire il patrimonio economico dell’Ente”.
Ben diverso il giudizio di Adolfo Salsano, già assessore al Bilancio nella prima consiliatura a guida Servalli, il quale ha asserito che questo rendiconto è un grande risultato che l’Amministrazione ha prodotto. Andando a ritroso sino alla prima elezione nel 2015, Salsano ha così ricordato: “Per i primi quattro anni di amministrazione il disavanzo di gestione è calato di anno in anno. Nel 2020 sono cominciati i problemi: la pandemia ci ha costretti a bloccare le entrate e siamo giunti ai famosi 59 milioni di euro di debito di cui soltanto una minima parte sono da addebitarsi a noi. La relazione dei Revisori dei Conti ha preso un abbaglio. Ci sono alcune confusioni all’interno di essa che faccio fatica a comprendere. I conti non sono buoni, ma buonissimi. Abbiamo raggiunto un traguardo storico, un risultato che ci fa migliorare il disavanzo di 3 milioni e mezzo. I revisori hanno dato dei suggerimenti che, sono sincero, non erano tali da dover portare a esprimere un parere negativo”.
Infine, il sindaco Vincenzo Servalli ha esordito mettendo la platea a conoscenza del fatto che non può raggiungere telefonicamente il Presidente del Collegio dei Revisori perché bloccato, per far comprendere – ha detto- il clima in cui si lavora. “Siamo convinti di poter ben spiegare le decisioni che abbiamo preso e resto fiducioso nella possibilità di superare questa fase. Riguardo al Bilancio di Previsione, si presenta un mese difficilissimo avanti a noi prima di portarlo in Consiglio. Abbiamo delle responsabilità e non intendiamo venir meno”.
Il primo round è andato secondo le previsioni. Stiamo ad aspettare il prossimo, sperando che ad essere “suonati” non siano sempre i cavesi.